Il Museo Nazionale di Danimarca (SMK) si appresta a ospitare la più grande esposizione su Michelangelo dal 1875. Tra calchi storici e repliche 3D innovative, la mostra riunisce capolavori dispersi, disegni e lettere, riflettendo sul valore delle copie nell’arte.

Chi avrebbe mai immaginato che le opere immortali di Michelangelo potessero rinascere attraverso la tecnologia del XXI secolo? Eppure è proprio ciò che accadrà presto allo Statens Museum for Kunst, il museo nazionale della Danimarca, che dal 29 marzo al 31 agosto 2025 ospiterà Michelangelo, la più vasta esposizione del maestro rinascimentale mai realizzata nel Paese. Il progetto espositivo combina calchi in gesso del XIX secolo – provenienti dalla collezione del museo danese e acquisiti alla fine dell'Ottocento – con repliche all’avanguardia realizzate tramite stampa 3D, riunendo così capolavori andati dispersi e opere che raramente riescono a lasciare le loro sedi originarie.MICHELANGELO PROTAGONISTA IN DANIMARCAPermettendo al pubblico di ammirare la maggior parte delle sculture di Michelangelo in un unico luogo (ben 36 delle 40 opere giunte fino a noi), la mostra allo Statens Museum for Kunst rappresenta un punto di svolta nel modo in cui fruiamo e percepiamo l’arte del passato. Il tutto avviene attraverso l’integrazione di tecniche tradizionali e innovazioni tecnologiche, che offrono una prospettiva inedita sulle opere di Michelangelo, permettendo ai visitatori di esplorare dettagli e sfumature spesso trascurati. Alle copie e alle stampe in 3D, inoltre, si aggiunge la più ampia selezione di disegni originali, lettere e modelli scultorei di Michelangelo mai esposti in Danimarca.IL RUOLO DELLA COPIA NELLA MUSEOLOGIA CONTEMPORANEAL’esposizione, infine, non si limita a presentare delle copie, ma invita a una riflessione profonda sul ruolo delle repliche nell’arte e nella museologia contemporanea. In un’epoca in cui l’accessibilità e la conservazione sono temi centrali, l’utilizzo di tecnologie avanzate come la stampa 3D permette di avvicinare il pubblico a opere altrimenti inaccessibili, senza compromettere l’integrità degli originali. Lo stesso principio risuona nelle copie in gesso delle statue antiche: questo dialogo tra passato e futuro solleva interrogativi sul valore dell’originalità e sull’evoluzione del concetto di autenticità nell’arte, tanto dibattuto in tempi recenti.[Immagine in apertura: Plaster cast after Michelangelo Buonarroti, Day. Original c. 1524-26, cast 1897. The Royal Cast Collection, SMK – National Gallery of Denmark Photo: SMK]
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