Riflettono sul rapporto tra uomo, natura e tecnologia le due installazioni immersive presentate dal collettivo Numero Cromatico in occasione di Pesaro 2024 – Capitale italiana della Cultura. Visitabili fino al 13 ottobre presso il Centro Arti Visive Pescheria, sono entrambe realizzate con l’ausilio dell’intelligenza artificiale.

Qual è, oggi, lo stato del rapporto tra uomo, natura e tecnologia? Sotto la direzione generale di Silvano Straccini e la direzione artistica di Agostino Riitano, Pesaro 2024 – Capitale italiana della Cultura tenta di rispondere a questa domanda. E lo fa anche grazie al progetto espositivo Nelle regole della bellezza, concepito dal collettivo Numero Cromatico per gli spazi del Centro Arti Visive Pescheria. A cura di Marcello Smarrelli, e visitabile fino al prossimo 13 ottobre, la rassegna invita il pubblico a immaginare nuovi modi di abitare il mondo, in armonia con gli ecosistemi e con l’intelligenza artificiale.DUE INSTALLAZIONI IMMERSIVE A PESARO 2024L’intelligenza artificiale accompagna infatti ogni fase della mostra, a partire dalla creazione del titolo, che è tratto da una poesia generata da S.O.N.H. (Statements Of a New Humanity), una AI sviluppata dal collettivo per scrivere componimenti sul futuro della specie umana.Muovendosi tra arte e neuroscienza, il progetto si articola in due installazioni ambientali site-specific che coinvolgono il visitatore a 360 gradi, con l’obiettivo di calarlo in una condizione percettiva inusuale, punto di partenza per esplorare il proprio modo di abitare la Terra. La prima opera, intitolata Noosfera, e installata nello spazio dodecagonale della chiesa del Suffragio, presenta un fluire virtuale di parole sul futuro attentamente selezionate dall'AI; mentre la seconda, intitolata Codice Umano, si compone di una grande vela attraversata da simboli naturali e antropomorfi alla cui base sono riposti 24 arazzi con altrettanti testi poetici.IL RAPPORTO TRA UOMO, NATURA E TECNOLOGIA SECONDO NUMERO CROMATICOAttraverso il linguaggio – strumento a esclusivo appannaggio umano – le due installazioni puntano a stimolare delle riflessioni nello spettatore riguardo il futuro della stessa umanità. Operazione che assume particolare rilevanza in una società come quella contemporanea, in cui “l’arte è sempre più spesso vista e utilizzata come forma di intrattenimento, che il pubblico si limita a osservare e consumare”, sottolinea Dionigi Mattia Gagliardi di Numero Cromatico. “Crediamo che l’interazione con l’opera d’arte debba attivare qualcosa di più profondo”, aggiunge Gagliardi, “che il fruitore debba assumere una posizione creativa e critica a partire dall’incontro con l’opera, anche diversa da persona a persona. Per questo motivo la mostra parla, prima di tutto, di libertà, di pluralità e di responsabilità. Speriamo possa essere vissuta dal pubblico come un vero e proprio percorso introspettivo, uno strumento di risonanza collettiva”.[Immagine in apertura: photo Michele Alberto Sereni]
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