Cosa vuol dire amarsi? E qual è il prezzo da pagare nel momento in cui una storia d'amore si conclude? Rispondono a queste domande gli artisti di “Love Songs. Photography and intimacy”, la rassegna fotografica in corso al MEP di Parigi.

Ci sono mostre coraggiose più di quanto possa sembrare, perché scelgono di nascere in risposta a temi solo all'apparenza scontati. Una di queste ha da qualche settimana fatto il suo debutto al MEP – Maison Européenne de la Photographie di Parigi, e parla – né più né meno – di amore. Si intitola Love Songs. Photography and intimacy, e a curarla è il direttore della stessa istituzione, Simon Baker, che ha scelto di puntare i riflettori sul più nobile dei sentimenti, ma anche su quelli che gli gravitano intorno e che spesso con esso entrano in contrasto. UNA MOSTRA SULL'AMORE A PARIGI Protagoniste della mostra (visitabile fino al prossimo 21 agosto) sono le opere di alcuni degli autori di immagini più rilevanti del XX e XXI secolo. Si tratta di fotografi ben noti, ai quali il percorso espositivo affianca gli scatti di artisti emergenti e per la prima volta presentati sul suolo europeo. In ogni caso, il tema cardine che regge l'intero tragitto di visita è, appunto, il rapporto affettivo tra individui, con tutte le sfumature del caso: da quelle più romantiche e consolatorie a quelle più dolorose e spiacevoli. NOBUYOSHI ARAKI E NAN GOLDIN Si parla dunque di amore, certamente, ma anche di rabbia, avversione e infine solitudine, in ognuna delle quattordici serie di lavori qui presentate. A spiccare sono soprattutto le opere di Nobuyoshi Araki e Nan Goldin, pionieri di un nuovo modo di intendere la fotografia, più intimista e quotidiano. Del primo sono presentati al pubblico Sentimental Journey e Winter Journey (due serie nelle quali l'artista giapponese si spoglia dei tratti più provocatori abbandonandosi a una ricerca sulla fragilità dell'esistenza umana); della Goldin, invece, a spiccare è la celebre Ballad of Sexual Dependency, il “diario visivo” dedicato ai temi della dipendenza e della sessualità nella New York degli anni Ottanta: un reportage intimistico che influenzerà moltissimo le generazioni successive al lavoro dell'artista. GLI ARTISTI IN MOSTRA Suddiviso in due sezioni cronologiche, Side A e Side B (come si trattasse di una compilation musicale, magari una di quelle regalate al nostro partner in adolescenza), il progetto chiama a raccolta molti altri grandi autori quali Larry Clark, René Groebli e Alix Cléo Roubaud (inclusi nella sezione relativa al periodo 1950-2000) e artisti di ultima generazione come Lin Zhipeng, Hideka Tonomura e Collier Schorr (protagonisti della seconda tappa del percorso espositivo, dedicata all'ultimo ventennio). Una mostra in cui si ama, si odia, ci si lascia, ci si riavvicina e ancora ci si allontanata. Uno sguardo sulla vita e sulle dinamiche relazionali bellissimo, doloroso, necessario. Come l'amore. [Immagine in apertura: JH Engström & Margot Wallard, Série Foreign Affair, 2011 © JH Engström & Margot Wallard. Courtoisie galerie Jean-Kenta Gauthier, Paris]
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