Sarà il "Ritratto di Papa Giulio II" dipinto da Raffaello, e custodito dalla National Gallery di Londra, il fiore all'occhiello della mostra al via alla Pinacoteca Nazionale di Bologna il prossimo 8 ottobre. Un'occasione da non lasciarsi sfuggire per ripercorrere la stagione del Rinascimento bolognese.

Il celebre Ritratto di Papa Giulio II a opera di Raffaello – il dipinto che il Vasari definiva “tanto vivo e verace, che faceva temere […] a vederlo, come se proprio egli fosse il vivo” –, eccezionalmente in prestito dalla National Gallery di Londra, sarà il protagonista indiscusso del progetto espositivo intitolato Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna, in arrivo dal prossimo 8 ottobre alla Pinacoteca Nazionale del capoluogo emiliano. La mostra, curata da Daniele Benati, Maria Luisa Pacelli ed Elena Rossoni, fornirà all’istituzione bolognese anche l’occasione per riorganizzare l’intera sezione museale dedicata al Rinascimento e inaugurare, così, un nuovo percorso di visita rivolto, in modo più approfondito, all’arte cittadina dall’epoca dei Bentivoglio sino all’incoronazione di Carlo V.IL RINASCIMENTO ALLA PINACOTECA DI BOLOGNA La stagione rinascimentale bolognese spicca infatti il volo nel 1506, quando Papa Giulio II della Rovere annette la città allo Stato della Chiesa. A quel punto, numerosi grandi artisti locali come Francesco del Cossa, Ercole de' Roberti, Lorenzo Costa, Francesco Francia e Amico Aspertini, attivi durante il dominio dei Bentivoglio, si trovano a misurarsi con artisti del calibro di Michelangelo, Raffaello e Bramante. E, più tardi, anche con Parmigianino, rifugiatosi per qualche anno nel capoluogo emiliano dopo il Sacco di Roma del 1527. Attraverso l'esposizione delle opere di questi artisti si giunge così a narrare un fondamentale momento per la storia di Bologna, quello dell'incoronazione di Carlo V da parte di Clemente VIII, cui è dedicata la conclusione della rassegna.LA MOSTRA SUL RINASCIMENTO BOLOGNESE La mostra, in programma fino al 5 febbraio 2023, e realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e l’Accademia di Belle Arti della città, si articola, dunque, lungo tutta l’ala della Pinacoteca dedicata al Rinascimento, in un percorso che pone in dialogo i capolavori permanenti del museo con gli importanti prestiti. Una parte dell’esposizione viene inoltre riservata a quelle opere che, per diverse vicissitudini, sono andate perdute per sempre, come, ad esempio, il monumento a Giulio II di Michelangelo, la Cappella Garganelli con gli affreschi dei ferraresi Francesco del Cossa ed Ercole de' Roberti, il Palazzo dei Bentivoglio e gli interventi architettonici del Bramante. [Immagine in apertura: Raffaello Sanzio, Ritratto di Papa Giulio II, 1511-1512. Tavola, 108 x 80,7 cm. National Gallery, Londra]
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