Dal 5 marzo al 22 maggio 2022 il Centro Saint-Bénin di Aosta farà da cornice a ben 128 scatti di Robert Doisneau, provenienti dall'archivio del fotografo a Montrouge, attualmente gestito dalle sue figlie, che contribuiscono a divulgare l'attività del padre dietro l'obiettivo.

"Robert Doisneau incarna l’immagine del fotografo umanista immerso nella vita della sua città: ne coglie il respiro, le emozioni, le trasformazioni sociali, ne narra la bellezza, le contraddizioni, le storie minime che ne compongono la storia collettiva. Il fotografo francese cresce insieme alla sua città, la osserva prendendo appunti visivi, la racconta cominciando dalla strada, si specchia nei giochi dei bambini che inventano il loro mondo, narra la condizione a volte ruvida degli adulti. Lo fa sempre con delicatezza e garbo, talvolta con malinconia, spesso con un’ironia sottilmente dissimulata oppure giocosamente evidente". Con queste parole la Dirigente delle Attività espositive del Centro Saint-Bénin, Daria Jorioz, descrive il protagonista della mostra che la sede aostana ospiterà dal 5 marzo al 22 maggio 2022. Un omaggio al fotografo che ha fatto dell'empatia uno dei suoi tratti distintivi, cogliendo soprattutto fra le strade di Parigi lo spirito del proprio tempo e le tante sfumature della vita quotidiana.LA MOSTRA DI DOISNEAU AD AOSTA I 128 scatti selezionati dal curatore Gabriel Bauret provengono dall'Atelier Doisneau di Montrouge, nel sud della capitale francese, dove l'autore sviluppò e archiviò le sue immagini per oltre cinquant’anni, consegnando in eredità ai posteri quasi 450.000 negativi. A mantenere viva la memoria del padre sono oggi le due figlie, che ne divulgano il lavoro attraverso le sue istantanee. La mostra in arrivo ad Aosta ripercorre quindi la carriera di Doisneau e la sua storia personale, iniziata nel 1912, anno della nascita, e proseguita nel corso delle epoche e nel solco di una passione, quella per la fotografia, coltivata fin dall'apprendistato nello studio di André Vigneau, che avvicinò il giovane Doisneau al mondo dell’arte. LA FOTOGRAFIA DI DOISNEAU Muovendosi tra pubblicità, stampa ‒ sono celebri le sue collaborazioni con riviste quali Le Point e Vogue ‒ ed editoria, Doisneau elaborò uno stile dal taglio intimo e puntuale, trovando nel panorama urbano il suo scenario di riferimento e gettando le basi di una fotografia definita "umanista", nella quale confluirono anche colleghi del calibro di Sabine Weiss, Willy Ronis e poi Édouard Boubat. Insignito, nel 1983, del Grand Prix national de la photographie, l'autore del famosissimo Baiser de l’Hôtel de Ville è oggi un autentico punto di riferimento nell'ambito della fotografia novecentesca. [Immagine in apertura: Robert Doisneau, Un regard oblique, Paris, 1948 © Robert DOISNEAU/GAMMA RAPHO]
PUBBLICITÀ