130 immagini in bianco e nero, allestite negli spazi del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano, ripercorrono la carriera di uno degli autori simbolo della fotografia umanista francese insieme ad Henri Cartier-Bresson.

Dal 9 maggio al 15 ottobre 2023, i riflettori del Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano si accenderanno su un indiscusso protagonista della fotografia del secolo scorso. A conquistare l'attenzione del pubblico saranno infatti 130 scatti in bianco e nero di Robert Doisneau, che insieme al collega Henri Cartier-Bresson gettò le basi della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Provenienti dalla collezione dell’Atelier Robert Doisneau a Montrouge, le opere restituiscono lo sguardo di Doisneau sul proprio tempo, mettendo in risalto i temi cari al fotografo scomparso nel 1994.LA FOTOGRAFIA DI ROBERT DOISNEAU A MILANO Il difficile percorso dalla guerra alla liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, la musica, la moda sono solo alcune delle tematiche prese in esame dall'obiettivo di Doisneau, intento a percorrere le strade di Parigi e delle sue banlieu per coglierne l'essenza e immortalare volti e gesti di chi, come lui, apparteneva a un'epoca di grandi trasformazioni.  Uno degli scatti più riusciti è senza dubbio l'ormai celeberrimo Le baiser de l’Hôtel de Ville, realizzato nel 1950 e custode di una immediatezza e di una casualità soltanto apparenti, che testimoniano la genialità di Doisneau nell'utilizzo del linguaggio fotografico. L'immagine, infatti, fu tutt'altro che casuale: impegnato nella realizzazione di un servizio per la rivista americana Life, Doisneau chiese ai due giovani protagonisti dello scatto di posare per lui, riuscendo tuttavia a suggerire l'idea di un istante "rubato" che ha trasformato questa immagine in un capolavoro.LA MOSTRA AL MUSEO DIOCESANO  La mostra è arricchita dall'intervista video al curatore Gabriel Bauret e dalla proiezione di un estratto dalla pellicola del 2016 diretta dalla nipote del fotografo, Clémentine Deroudille, Robert Doisneau, le révolté du merveilleux. Il documentario guida lo spettatore alla scoperta della vita e del lavoro di Doisneau, mentre alcune registrazioni d’archivio mostrano l'autore all'opera nel proprio laboratorio, affiancando la narrazione della regista, che evoca la medesima sensazione di intimità presente negli scatti di Doisneau. [Immagine in apertura: Robert Doisneau, Le Baiser de l'Hôtel de Ville, 1950 © Robert Doisneau]
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