Dopo la tappa a Milano, va in scena al Palazzo della Gran Guardia la grande retrospettiva dedicata al celebre fotografo francese. Attraverso una serie di 135 immagini in bianco e nero, la mostra ripercorre la cinquantennale carriera dell'indimenticabile padre della fotografia umanista.

Indimenticabile maestro della fotografia umanista e autore di alcuni degli scatti più iconici di sempre, come l'ineguagliabile Bacio davanti all'hotel De Ville, Robert Doisneau conquista Verona con una grande retrospettiva allestita negli spazi del Palazzo della Gran Guardia.  Visitabile fino al 14 febbraio 2024, l'esposizione ripercorre la vicenda creativa del celebre fotografo francese, attraverso una serie di centotrentacinque immagini in bianco e nero provenienti direttamente dalla preziosa collezione dell'Atelier Robert Doisneau di Montrouge.LA RETROSPETTIVA DI ROBERT DOISNEAU A VERONA Curato da Gabriel Bauret, il percorso espositivo veronese esplora la cinquantennale carriera del maestro di Gentilly, presentando alcuni dei suoi 450mila scatti, oggi conservati nel suo atelier parigino. Tra le opere in mostra, che si concentrano soprattutto sull'essere umano e sulle sue diverse attività, non può ovviamente mancare Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950: uno degli scatti più riprodotti al mondo, che immortala una giovane coppia di innamorati mentre si scambia un bacio davanti al municipio parigino. Un'immagine impressa nell'immaginario collettivo che non fu frutto del caso: Doisneau stava infatti realizzando un servizio per la rivista statunitense Life, e chiese appositamente ai due giovani di posare per lui. Ad arricchire la rassegna veronese è anche la proiezione di alcuni estratti dal film Robert Doisneau. Le Révolté du merveilleux di Clémentine Deroudille e un'intervista al curatore Bauret.IL FOTOGRAFO ROBERT DOISNEAU Nato nel 1912 a Gentilly, Robert Doisneau si avvicina alla fotografia grazie a un primo apprendistato nello studio di André Vigneau. Dopo aver collaborato per quattro anni con il reparto pubblicitario della Renault, il maestro francese si dedica alla fotografia indipendente, documentando gli eventi della Grande Guerra e lavorando per la pubblicità (in particolare il settore automobilistico), la stampa e l'editoria. Nel frattempo, porta avanti i suoi progetti personali che saranno oggetto di numerose pubblicazioni, come La Banlieue de Paris realizzato in collaborazione con Blaise Cendrars. Dal 1946, le fotografie di Doisneau vengono distribuite dall'agenzia Rapho, dove entra in contatto con Sabine Weiss, Willy Ronis e Édouard Boubat, con cui dà vita alla nuova corrente umanista, affermandosi come uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi. [Immagine in apertura: Robert Doisneau, Le Baiser de l’Hôtel de Ville, Paris, 1950 © Robert Doisneau]
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