A Roma una mostra sugli antichi volumi di botanica
ALTRO
Una serie di preziosi libri e
manoscritti racconta l'evoluzione della botanica dal Quattrocento al
Seicento nella mostra allestita presso la Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei
Lincei e Corsiniana di Roma.
Dall'edizione quattrocentesca della
Naturalis Historia di Plinio il Vecchio agli erbari a stampa
dei primi anni del Cinquecento: la storia dei volumi dedicati al
mondo della botanica affonda le sue radici nell'antichità e la
mostra Rara Herbaria. Libri e natura dal XV al XVII secolo: dagli
incunaboli della Collezione Peter Goop ai volumi botanici della prima
Accademia dei Lincei intende raccontarla. Allestita presso la Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana a Roma,
l'esposizione, visitabile fino al prossimo 3 luglio, presenta una
raccolta di manoscritti e libri a stampa risalenti alla prima età
moderna, esplorando così il sapere botanico tra Quattrocento e Seicento, all'alba della "nuova scienza" di Galileo.
GLI ERBARI A STAMPA DI FINE
QUATTROCENTO
Curata da Michael Jakob e Lucia
Tongiorgi Tomasi, la mostra esplora la conoscenza scientifica della natura dal
Quattrocento in poi, periodo in cui la botanica si affranca dalle
finalità medico-farmacologiche che l'avevano caratterizzata durante
il Medioevo. Diviso in due sezioni, il
percorso espositivo inizia con i volumi della Collezione Peter
Goop di Vaduz (Liechtenstein), tra cui spiccano particolarissimi
incunaboli, cioè gli erbari a stampa pubblicati tra il 1470 e il
1500. Oltre alle edizioni quattrocentesche del celebre De Re Rustica di Catone e del De Virtutibus Herbarum, trovano
spazio nelle sale dell'istituzione romana anche il testo sull'agricoltura di Pietro
De' Crescenzi, le prime “enciclopedie” naturali, come il Liber
de Proprietatibus Rerum di Bartolomaeus Anglicus, e i trattati
cinquecenteschi illustrati dai “padri della botanica” come
Brunfels, Fuchs e Mattioli.
I VOLUMI DI BOTANICA DELL'ACCADEMIA DEI
LINCEI
A segnare il passaggio alla seconda
parte dell'esposizione, dedicata ai manoscritti della Biblioteca
dell'Accademia Nazionale dei Lincei, è il volume Hortus
Eystettensis di Basilius Besler pubblicato nel 1613, anno
cruciale per la storia delle scienze naturali. In questa sezione della
mostra spiccano le tavole di piante mesoamericane, il prezioso foglio
della Melissographia inciso da Matthias Greuter che contiene
le prime immagini dell'ape vista al microscopio, e il trattato del
legno fossile di Francesco Stelluti sulle problematiche
geomorfologiche fino a quegli anni del tutto ignote.
Un interessante itinerario per scoprire
la storia della botanica e la sua evoluzione nel corso dei secoli.
[Immagine in apertura: Basilius Besler,
Hortus Eystettensis, [Altdorf (Eichstätt)] 1613. Collezione Peter
Goop, foto Naomi Wenger]