Sarà la cornice di Palazzo Sarcinelli, a Conegliano, in provincia di Treviso, ad accogliere la prima retrospettiva mondiale dedicata al grande fotografo di origini italiane Ron Galella, scomparso lo scorso aprile all'età di 91 anni.

Jackie Kennedy, nel corso degli anni Settanta, gli intentò causa per ben due volte; le guardie del corpo dell’attore Richard Burton lo picchiarono per poi farlo trattenere, per una notte, all'interno di una prigione messicana; Marlon Brando gli spaccò una mascella e cinque denti con un pugno. Queste sono solo alcune delle vicende più note che hanno visto coinvolto Ron Galella, il più famoso paparazzo della storia della fotografia. Pericolosi inseguimenti, appostamenti, rischiosi depistaggi, ma anche estenuanti attese per il grande autore italoamericano erano, infatti, all’ordine del giorno; indispensabili per poter immortalare i personaggi dello star system nelle iconiche fotografie (oggi esposte nei più importanti musei del mondo, dal MoMA di New York all’Andy Warhol Museum di Pittsburgh, dalla Tate Modern di Londra all’Helmut Newton Foundation di Berlino) che hanno fatto la storia del costume dagli anni Sessanta ai Novanta del Novecento. A dedicare, per la prima volta al mondo, una retrospettiva a Galella sarà il rinascimentale Palazzo Sarcinelli di Conegliano, che dal prossimo 7 ottobre accoglierà l’imperdibile progetto espositivo Ron Galella, Paparazzo Superstar.LA MOSTRA SU RON GALELLA A PALAZZO SARCINELLI La mostra, curata da Alberto Damian, agente e gallerista di Galella per l’Italia, e prodotta dalla casa editrice coneglianese SIME BOOKS (che con l’autore aveva pubblicato, poco prima della sua scomparsa avvenuta lo scorso 30 aprile, la monografia 100 Iconic Photographs – A Retrospective by Ron Galella), riunisce una selezione di centottanta scatti provenienti dallo sconfinato archivio privato del fotografo custodito nella sua villa in New Jersey, che conta oltre tre milioni di immagini, per lo più in bianco e nero, con protagonisti attori, musicisti, artisti e celebrità di ogni tipo. Da Lady Diana a Steve McQueen, da Paul Newman a Elizabeth Taylor, da Greta Garbo a Madonna, da John Lennon a Mick Jagger, da Elvis Presley a David Bowie, da Sophia Loren a Gianni Agnelli. Dal 1965 in poi non c’è, infatti, un grande personaggio del jet-set internazionale che Galella non abbia inseguito e immortalato – spesso senza consenso – in momenti di straordinaria quotidianità. “Una buona foto deve ritrarre un personaggio famoso che sta facendo qualcosa di non famoso. Ecco perché il mio fotografo preferito è Ron Galella”. Così parlava di lui Andy Warhol.GALELLA E L’OSSESIONE PER JACKIE KENNEDY ONASSIS Aperta fino al 29 gennaio 2023, la mostra sarà articolata in sale tematiche e vedrà anche la proiezione di un estratto del documentario Smash His Camera – premiato al Sundance Film Festival del 2010 –, diretto da Leon Gast e ispirato proprio alla lunga carriera di Galella. Fulcro dell’esposizione sarà però la sala interamente dedicata a Jackie Kennedy Onassis, che Galella definiva “la mia ossessione”. Sarà presente una copia del celebre scatto datato 7 ottobre 1971 dal titolo Windblown Jackie, inserita dal Time tra le “100 immagini più influenti della storia della fotografia”. Non a caso la rassegna inaugurerà proprio il 7 ottobre. [Immagine in apertura: Marlon Brando e Ron Galella. Credits: Paul Schmulbach, 1974 , Waldorf Astoria Hotel, New York]
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