A Milano è in corso la mostra “Adèss Pedala”, un progetto di riflessione sul riuso delle vecchie biciclette in un'ottica di sostenibilità. Da un'idea di Rosangela Pinky Rossi, la rassegna si svolge negli spazi di Nonostante Marras fino al 1° luglio 2023.

Una bicicletta è "per sempre" e, anche se datata, danneggiata o malfunzionante, merita una seconda vita. Questa la visione alla base del progetto ­Adèss Pedala, nato da un'idea di Rosangela Pinky Rossi durante il primo periodo pandemico, per riflettere sul desiderio di movimento e sull'importanza della sostenibilità. LA MOSTRA SULLA SECONDA VITA DELLE BICICLETTE Pinky Rossi ha iniziato a lavorare su vecchie bici, trascurate e abbandonate, mossa dalla volontà di ragionare sulla possibilità di un ritmo di vita più sostenibile, grazie al riuso e al riciclo, e per aprire la strada a nuove visioni, alternative alla dicotomia "funzionante e rotto". In questo processo ha scelto di coinvolgere alcuni "compagni di strada": artisti, amici, appassionati di ciclismo e creativi come Paola Manfrin, Barbara Crimella, Matteo Domenichetti, Duty Gorn, Daniele Innamorato, Antonio Marras, Uros Mihic, Fabio Novembre, Gianluca Quaglia, Arte Vetraia, Max Villani, Paolo Gonzato, SIRAINER, Nicola Guiducci, Severino Del Bono, Thomas Berra e Giulia Currà - Traslochi Emotivi. Gli esiti dell'iniziativa confluiscono nella mostra ­Adèss Pedala, che espone oltre trentacinque esemplari: a ospitarli sono gli spazi di Nonostante Marras, a Milano, fino al 1° luglio 2023. IL FUTURO DELLA BICICLETTA È IL RIUSO “Pedalare è un gesto poetico, e con il progetto di Pinky le stesse biciclette sono diventate forme di poesia...", afferma Francesca Alfano Miglietti nel testo che accompagna questa fase del progetto Adèss Pedala. Con la sua analisi traccia un percorso nella storia e nella simbologia di questo mezzo di trasporto: dal suo ruolo nella letteratura, attraverso autori come D’Annunzio, Marinetti e Pascoli, passando per l’importanza che la bicicletta ha avuto nei movimenti di contestazione giovanile e nelle battaglie per i diritti degli omosessuali, fino all’interesse che le due ruote hanno destato in scienziati come Marie Curie e Albert Einsten. "Il nostro tempo sarà definito non solo da ciò che creiamo, ma anche da ciò che ci rifiutiamo di distruggere", osserva ancora. "Adèss Pedala di Pinky è il simbolo di un immaginario capace di donare una seconda vita a queste biciclette, l'idea di toglierle dallo scomodo ruolo di degrado urbano coatto e rimettendole in circolo Il movimento stesso... in una linea serpeggiante, quella linea serpeggiante che non aspira a una corsa fluida, ma alla possibilità di immaginare una nuova vita. Sempre", conclude.
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