Due capitali europee, Roma e Parigi, unite dalla mostra-evento "Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly", che svela i lati nascosti e inaspettati di una pratica artistica comune a generazioni di autori. Al via il 3 marzo prossimo, all’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, la rassegna sarà seguita in autunno da una versione complementare (ma inedita) nella Ville Lumière.

Vietato sottovalutare la potenza dello scarabocchiare. Ad assegnare assoluta centralità a questa pratica, esplorando la produzione di autori distanti fra loro anche secoli, è il progetto espositivo che nel corso del 2022 "unirà" idealmente le città di Roma e Parigi. Resa possibile anche grazie ai prestiti di importanti istituzioni italiane ed europee ed esito di un coordinamento internazionale, la mostra Gribouillage / Scarabocchio. Da Leonardo da Vinci a Cy Twombly seguirà una personalissima traiettoria espositiva. È stata infatti concepita dal team curatoriale (formato da Francesca Alberti e Diane Bodart, con Philippe-Alain Michaud) per avere due presentazioni successive, entrambe inedite e complementari. Al "primo atto", in programma all’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici, dal 3 marzo al 22 maggio 2022, seguirà quello ai Beaux-Arts di Parigi, dal 19 ottobre 2022 al 15 gennaio 2023.SCARABOCCHI D'ARTISTA IN DUE MOSTRE COMPLEMENTARI Prendendo in esame la tecnica del disegno, la mostra scandaglia la storia dell'arte, dal Rinascimento all’epoca contemporanea, per dimostrare l'imprevedibile successo (e la permanenza nei secoli) di una pratica meritevole di essere svincolata da pregiudizi e interpretazioni affrettate. Osservando le opere complessivamente selezionate, ovvero per entrambi gli appuntamenti espositivi, lo scarabocchio emerge infatti come azione liberatoria o trasgressiva, a secondo dei casi, dotata di una peculiare forza sperimentale. Non furono solo autori attivi in epoche più vicine a quella contemporanea, come Picasso, Dubuffet, Cy Twombly, Basquiat o Luigi Pericle, a misurarsi con la sua espressività. Anche i maestri del passato hanno disegnato "scarabocchi": celebri, fra gli altri esempi, sono i cosiddetti fantocci con cui Michelangelo ha consegnato all'eternità i tratti somatici di suoi contemporanei ritratti sulle facciate fiorentine.QUASI 150 OPERE IN MOSTRA A VILLA MEDICI Nella capitale italiana, quasi 150 opere consentiranno di esplorare il tema degli scarabocchi, in un'ottica che annulla le distanze fra epoche e stili; sei le sezioni previste. In particolare, ad accogliere i visitatori sarà il "capitolo" denominato L’ombra della bottega, in cui i curatori invitano a un'osservazione più accurata e scrupolosa dei lavori artistici. Andando "a caccia" di scarabocchi, infatti, si finisce per scoprire un caleidoscopio di segni inaspettati nascosti oltre la superficie pittorica "tradizionale": lo dimostrano il retro delle tavole e dei dipinti dei maestri del Rinascimento oppure le murature, una volta private degli affreschi. Deve dichiaratamente il proprio nome a un ossimoro impiegato da Leonardo da Vinci, ovvero Componimento inculto, la terza sezione, dedicata a quegli schizzi rapidi e grossolani che rappresentano per gli artisti un imprescindibile punto di avvio nello studio dei soggetti. Oltre al medesimo orizzonte tematico, a rafforzare la complementarità fra la mostra romana e quella parigina è il nucleo di opere che si potranno osservare in entrambe le sedi. A esso appartengono, fra gli altri, interventi di Cy Twombly, di Asger Jorn, del gruppo Cobra, di Luigi Pericle e Giacomo Balla, porzioni di pareti staccate della bottega di Mino da Fiesole, e fotografie di Brassaï e di Helen Levitt. [Immagine in apertura: Asger Jorn, L'Avanguardia non si arrende. Iscrizioni ad olio su una tela trovata al mercato delle pulci 73×60 cm Paris, Centre Pompidou / MNAM-CCI, inv. AM 2006-700 © Donation Jorn, Silkeborg/Adagp, Paris, 2022 / Centre Pompidou, MNAM-CCI, Dist. RMN-Grand Palais Photo Georges Meguerditchian]
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