Si intitola “Amazônia” la mostra che il museo MAXXI di Roma dedica al grande Sebastião Salgado. Allestita fino al prossimo 13 febbraio, l’esposizione mette in luce tutta l’imponenza e le fragilità del vasto territorio amazzonico.

Custode della foresta pluviale più grande al mondo, l'area amazzonica è un territorio maestoso, reso però sempre più fragile dall'azione umana, che sta compromettendo sia la sopravvivenza della sua inestimabile biodiversità sia quella delle popolazioni indigene. Con l’obiettivo di rendere ancora più evidente l'urgenza di queste tematiche, il museo MAXXI di Roma ha recentemente aperto le sue porte al progetto realizzato dal noto fotografo brasiliano Sebastião Salgado. Come afferma Giovanna Melandri, presidente della Fondazione MAXXI: “Mentre a Milano si svolgono gli incontri Youth4Climate e Pre-COP26, attraverso l’arte e la potenza delle immagini di Salgado vogliamo lanciare un grido d’allarme: secondo una recente ricerca pubblicata su ‘Nature’, oggi a causa degli incendi e della deforestazione la foresta amazzonica produce più CO2 di quanta riesca ad assorbirne. È una scoperta sconcertante e bisogna intervenire subito. L’Amazzonia è il giardino della terra. Salvarla, rispettare e proteggere i suoi custodi significa avere cura del mondo e impedire un genocidio. L’Amazzonia siamo noi. Salviamoci con loro, non per loro. Insieme”. LA MOSTRA DI SEBASTIÃO SALGADO AL MAXXI Semplicemente intitolata Amazônia e curata da Lélia Wanick Salgado – ambientalista e produttrice cinematografica, nonché moglie dell’artista –, l’esposizione riunisce, fino al 13 febbraio, oltre 200 fotografie che restituiscono il ritratto di un preziosissimo patrimonio naturale e culturale da salvaguardare a ogni costo. Accompagnato da una colonna sonora composta appositamente da Jean-Michel Jarre (utilizzando i numerosi suoni ambientali che popolano la foresta), il visitatore potrà così compiere un viaggio inedito al centro del più grande polmone verde della Terra. Suddivisa in sei sezioni tematiche, la mostra scandaglia tutte quelle criticità che, alimentate nel corso del tempo, stanno drasticamente impoverendo il suolo amazzonico. L’Amazzonia vista dall’alto, Dissetare il continente, e Paura e ispirazione sono solo alcuni dei capitoli che introducono il pubblico alla scoperta di un universo poetico fatto di montagne, fiumi, animali e uomini che continuano a resistere affermando la propria identità. LE PAROLE DI SEBASTIÃO SALGADO L'invito ad agire per scongiurare la distruzione di un inestimabile patrimonio naturale emerge anche dalle parole di Sebastião Salgado: “Questa mostra è il frutto di sette anni di vissuto umano e di spedizioni fotografiche compiute via terra, acqua e aria. Sin dal momento della sua ideazione, con ‘Amazônia’ volevo ricreare un ambiente in cui il visitatore si sentisse avvolto dalla foresta e potesse immergersi sia nella sua vegetazione rigogliosa sia nella quotidianità delle popolazioni native. Queste immagini vogliono essere la testimonianza di ciò che resta di questo patrimonio immenso, che rischia di scomparire. Affinché la vita e la natura possano sottrarsi a ulteriori episodi di distruzione e depredazione, spetta a ogni singolo essere umano del pianeta prendere parte alla sua tutela”. [Immagine in apertura: Indigeni Marubo. Stato di Amazonas, Brasile, 1998 © Sebastião Salgado/Contrasto]
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