Ad Amsterdam la mostra sui materiali del futuro
ALTRO
La mostra allo Stedelijk Museum di Amsterdam evidenzia il ruolo cruciale che il design può svolgere, nella nostra società, per innescare cambiamenti profondi e sostenibili. A essere presentate sono soluzioni innovative, che incoraggiano a ripensare la consueta modalità di utilizzo dei materiali.
Fino al prossimo 4 settembre, lo Stedelijk Museum di Amsterdam ospita la mostra It's Our F***ing Backyard. Designing material futures, una selezione di ottanta progetti di designer e aziende di tutto il mondo che, mettendo al centro la più grande sfida del nostro tempo, ovvero la crisi climatica (e offrendo un design responsabile e insieme comodo e accessibile), esplorano nuove possibilità e strategie sull’uso innovativo dei materiali. La rassegna, che include esperimenti e prototipi, oltre a prodotti già presenti sul mercato, comprende opere di artisti e designer come Fernando Laposse, Formafantasma, Christien Meindertsma, Shahar Livne, Donghoon Sohn, Alexandra Kehayoglou e di produttori come Vitra. Rappresenta inoltre l'opportunità, per l’istituzione olandese, di ampliare la collezione permanente a tema eco-design. Le recenti acquisizioni includono, infatti, opere di Carissa Ten Tije, Yamuna Forzani, Seok-hyeon Yoon, Joana Schneider, Seungbin Yang, Audrey Large, Tamara Orjola, Yasmin Bawa e Marjan van Aubel e donazioni di Circuform (Ineke Hans) e Space Available.IL DESIGN CON MATERIALI INNOVATIVI E DI SCARTO
Per l’ideazione di nuovi prodotti, i designer puntano quindi a riciclare tutti i tipi di materiali di scarto e a usare il potenziale della natura per crearne di nuovi. Lo studio di design Bentu, ad esempio, produce mobili da avanzi di ceramica; Tamara Orjola ricava tessuti da aghi di pino e Basse Stittgen ha ideato stoviglie fatte con sangue di mucca. Ma le innovazioni proposte spaziano dalla ricerca sperimentale alle applicazioni di antiche tecniche artigianali: la textile designer Claudy Jongstra, ad esempio, ha introdotto ricette medievali di tinture naturali nei modelli di moda proposti da Viktor & Rolf; Seok-hyeon Yoon ha utilizzato la tradizionale e antica tecnica "ottchill" per realizzare ceramiche riciclabili e Maartje Dros ed Erik Klarenbeek, per produrre vetro, conducono sperimentazioni con le microalghe. Altri progetti si concentrano poi sulla generazione di energia in modi meno dannosi per l'ambiente o rinunciano all'aggiunta di materiale usufruendo della cosiddetta "economia di prestito".UNA MOSTRA ALL'INSEGNA DELLA GIUSTIZIA CLIMATICA
La rassegna esamina anche il modo in cui lo sfruttamento – ed esaurimento – del suolo si collega, in modo più o meno esplicito, alle pratiche del colonialismo. Numerosi studi mostrano, infatti, come le radici del problema climatico odierno siano riconducibili, in larga misura, all’espansione colonialista e ai relativi squilibri di potere che hanno drammaticamente condotto ad appropriazione indebita di terre e sfruttamento e distruzione di natura, persone e animali. In mostra sono presentati, quindi, anche vari progetti che attingono dalla conoscenza locale, spesso ignorata e calpestata, foriera invece di enormi benefici e insegnamenti sul nostro pianeta.
[Immagine in apertura: Marjan van Aubel, Sunne, 2022, lamp with Sun Power solar cells, aluminum, recycled plastic, coll. Stedelijk Museum Amsterdam]