Tutta la storia architettonica della Via Appia in mostra a Roma
ARCHITETTURA
I progetti dei grandi architetti del Novecento, ma anche i dipinti di importanti pittori e le fotografie contemporanee di Francesco Jodice, raccontano la “storia moderna” della via consolare più importante del mondo: l’Appia Antica.
Progettata nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio, l’Appia Antica, con i suoi 2300 anni, custodisce un patrimonio storico, archeologico e architettonico dal valore inestimabile. Non è tuttavia da sottovalutare la sua storia più recente: quella del Novecento, un secolo che ha fortemente ridisegnato la celeberrima “regina viarum”. Una mostra allestita fino al 13 ottobre al Casale di Santa Maria Nova, nel cuore del Parco Archeologico dell’Appia Antica, accende i riflettori proprio sul fermento architettonico, artistico e culturale della Via Appia durante l'epoca moderna.LA STORIA ARCHITETTONICA DELL’APPIA ANTICA VA IN MOSTRAA cura di Claudia Conforti, Roberto Dulio, Simone Quilici e Ilaria Sgarbozza, la monografica L’Appia è moderna riunisce una selezione di dipinti, fotografie, illustrazioni, manifesti pubblicitari, progetti architettonici e materiale d’archivio che, documentando la storia architettonica e artistica della "via consolare", restituiscono la diapositiva di un secolo nevralgico e delle sue dinamiche urbane e sociali.Suddiviso in sei sezioni, il percorso espositivo passa in rassegna i numerosi progetti firmati dai più illustri architetti del secolo scorso, tra cui Marcello Piacentini, Raffaele De Vico, Enrico Del Debbio, Luigi Moretti, Sergio Musmeci (a cui si deve il viadotto poco fuori Porta San Sebastiano) e Lucio Passarelli, solo per citarne alcuni.L’APPIA ANTICA “MODERNA” TRA ARTI VISIVE E FOTOGRAFIAAmpio spazio è riservato anche agli artisti che si sono lasciati ispirare dalla Via Appia: da Duilio Cambellotti e Giulio Aristide Sartorio, alle tele di Francesco Trombadori e Carlo Socrate. Si ripercorre poi la vicenda della galleria Appia Antica di Emilio Villa che, negli anni Sessanta, ha visto debuttare artisti del calibro di Mario Schifano e Piero Manzoni. Nel dopoguerra, l’area diventa il fulcro di un immaginario “pop” alimentato dal grande cinema, mentre i divi di Hollywood la scelgono come location per le loro ville. Una sezione ancora più attuale, dedicata alla fotografia, riunisce otto scatti appositamente realizzati per l’occasione da Francesco Jodice.[Immagine in apertura: Francesco Jodice, Via Appia, 2024, Epigrafe cementizia in via di Porta San Sebastiano]