A Savona sono state scoperte sei opere tessili del grande scultore Arturo Martini. Unici esempi della sperimentazione del maestro del Novecento con questa tecnica, saranno al centro di una mostra al Museo della Ceramica dal 22 marzo al 15 luglio.


“Tutte le opere d’arte hanno lo stesso diritto di mettersi al poggiolo dell’universo”, sosteneva Arturo Martini. Perciò non stupisce che lo scultore e incisore si sia dedicato anche alle arti tessili: a Savona sono emersi sei arazzi inediti, noti fino a questo momento solo come disegni citati dalla letteratura critica. Questi rarissimi lavori vengono svelati al pubblico per la prima volta con la mostra Arturo Martini. La trama dei sogni. Tessuti, dipinti, ceramiche, allestita al Museo della Ceramica di Savona – e arricchita da un approfondimento anche negli spazi della Pinacoteca Civica – dal 22 marzo al 15 luglio. I TAPPETI DI ARTURO MARTINI A SAVONA Primi (e al momento unici) esempi della sperimentazione di Martini con il mezzo tessile, le sei opere in lana – dei tappeti disegnati dall'artista negli anni Venti per l'azienda di arredamento DIANA. Decorazioni Industrie Artistiche Nuovi Arredamenti dell’architetto Mario Labò – hanno come protagonisti tre soggetti: Ofelia, Il Veglione e Il Circo/I saltimbanchi, ognuno dei quali è proposto in due varianti.  Il sogno, la fiaba e l’infanzia sono temi ricorrenti nella produzione dell’artista da quando, nel 1921, nasce la sua primogenita. Temi che ritroviamo, insieme al circo, al teatro e al melodramma, in questi meravigliosi arazzi dai colori brillanti. ARTURO MARTINI E L’ARTE TESSILE LIGURE A partire dalla vicenda della scoperta dei manufatti, il percorso espositivo ricostruisce il rapporto tra Martini e l’arte tessile, mettendo in mostra anche i bozzetti esecutivi dei tappeti, ai quali si aggiunge quello di un quarto soggetto: i Bagnanti (di cui ancora non è stato rinvenuto il corrispettivo in tessuto).  Entrando nel processo creativo dell’artista, la rassegna permetterà all’osservatore di comprendere passo dopo passo l’elaborazione tecnica della manifattura ligure: dal disegno alla "messa in carta", passando per la base grafica per la tessitura, l’analisi tecnica dei materiali, fino al procedimento di annodatura del filo di lana, per arrivare all’opera compiuta. Al fianco dei tappeti, anche una serie di lavori in ceramica, terracotta, gesso e bronzo, ma anche dipinti e litografie, che vanno a comporre un corpus espositivo di ben cinquanta opere. [Immagine in apertura: Arturo Martini, Il circo equestre o I saltimbanchi, 1929 - 1930. Tappeto in lana, dettaglio, cm 83 x 119. Manifattura: MITA, Genova Nervi. Ph: Jorge Felix Diaz Urquiza]
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