La mostra che racconta la luce nell’arte tra Seicento e Novecento
ARTE
I Musei Civici Gian Giacomo Galletti di Domodossola presentano un viaggio nella rappresentazione della luce nei dipinti dei grandi maestri: un’esposizione di 45 opere che attraversa quattro secoli di storia dell’arte, ripercorrendo le fasi dello sviluppo tecnologico legato all’illuminazione.
È dedicato alla luce il nuovo appuntamento dei Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco, a Domodossola. La mostra Il gran teatro della luce. Tra Tiziano e Renoir ripercorre la storia dell’illuminazione, dal lume di candela alla luce elettrica, attraverso i capolavori della storia dell’arte.
Aperto al pubblico fino al 7 gennaio 2024, il percorso espositivo attraversa ben quattro secoli, dal Seicento al Novecento, e si sposta tra l’Italia e le Fiandre seguendo il graduale progresso tecnologico.
GLI ARTISTI IN MOSTRA A DOMODOSSOLA
Tra i maestri che animano le sale di Palazzo San Francesco spiccano i nomi di Tiziano, Van Dyck, Ippolito Caffi, Gaetano Previati e Renoir. Le 45 opere in mostra sono state allestite da Antonio D’Amico e Federico Troletti, con la collaborazione dell’architetto e light designer Matteo Fiorini di Studio Lys, con un innovativo percorso luminoso che unisce tecnologia e tradizione grazie all’attenzione per i materiali locali della Val d’Ossola.
DAL LUME DI CANDELA ALLA LUCE ELETTRICA
Il percorso espositivo è suddiviso in base alla tipologia di illuminazione. Nei dipinti “a lume di candela”, in cui la fonte luminosa si concentra in candele e tizzoni, diversi secoli dialogano, raccontando una storia silenziosa e soffusa, intima e simbolica: è il caso delle tele fiamminghe del Seicento, ma anche del Contadino che accende una candela con un tizzone ardente, realizzato da Angelo Inganni nel 1850.
Protagonista della rassegna è il potere teatrale e plastico della luce, con cui gli artisti giocano: ad esempio nella Deposizione di Cristo nel sepolcro di Tiziano proveniente dalla Pinacoteca Ambrosiana di Milano o nel caravaggesco Cristo alla colonna di Mattia Preti. Si arriva infine alla luce elettrica: in mostra anche rarissime fotografie retroilluminate e piccoli macchinari d’epoca celebrano la storia industriale della Val d’Ossola, legata alla costruzione di numerose centrali idroelettriche.
[Immagine in apertura: Giuseppe Pellizza Da Volpedo, Panni al sole, 1894-1895. 87.0 x 131.0 cm. Collezione Privata]