13 fantastici giochi interattivi realizzati dai maestri vetrai
ARTE
Da oggi (4 settembre) fino al prossimo 3 ottobre, una mostra interattiva anima il Museo del Vetro di Murano. Ospiti dell'istituzione veneziana sono tredici incredibili creazioni di altrettanti maestri vetrai.
Cavallini a dondolo, carillon, razzi
spaziali e macchine telecomandate. È una vera e propria ode al
gioco, quella messa in piedi dal Museo del Vetro di Murano, sede (a
partire da oggi, 4 settembre) della rassegna espositiva Murano
Glass Toys: un omaggio al mondo dell'arte vetraria, ma anche a
quello dello svago e dell'intrattenimento.
UNA MOSTRA INTERATTIVA
Protagonisti del progetto (aperto fino
al 3 ottobre) sono tredici maestri del vetro: autori riconosciuti specializzati nella lavorazione di questo materiale nobile. Curata
dall’architetto Matteo Silverio, con la collaborazione del visual
artist Martin Romeo, la mostra ricostruisce, all’interno della Sala
Brandolini dell'istituzione lagunare, una vera e propria stanza dei
giochi: un luogo “magico” nel quale i visitatori possono
realmente giocare con le tredici opere esposte.
Che si tratti di girandole mosse dal
vento, cavallini a dondolo tradizionali, piste per macchinine
telecomandate o spaventosi dinosauri di grandi dimensioni, molti dei
lavori esposti sono infatti dotati di sensori elettrici: un
espediente tecnico che trasforma le opere in sculture interattive.
UN OMAGGIO ALL'INFANZIA
“In 'Murano Glass Toys' il
visitatore potrà interagire con le opere grazie a dei sensori: è
ciò che non ci si aspetta dal vetro di Murano”, ha dichiarato
il presidente del Consorzio Promovetro Murano, Luciano Gambaro. “Con
questa mostra abbiamo stravolto regole e convinzioni, portando il
vetro di Murano a un livello di applicabilità mai visto prima e
forse mai immaginato. Vogliamo stupire un particolare target di
visitatori, quello dei bambini e dei ragazzi, che fino a oggi non era
mai stato coinvolto dal vetro di Murano; vogliamo far rivivere a un
pubblico più maturo un ritorno alla spensieratezza della
giovinezza”.
[Immagine in apertura: courtesy Zeta
Group]