Tutta la magia del vetro in mostra a Venezia
ARTE
L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti ospita una suggestiva collezione di oggetti in vetro contemporanei, raccolti da Serena Coloni e Caterina Tognon fra il 1990 e il 2020 e realizzati da personalità come Ettore Sottsass, Giò Pomodoro e Gaetano Pesce.
La Laguna veneta, con le fornaci di Murano, è da sempre il
paradiso degli amanti del vetro. E proprio a Venezia è in corso la mostra Giochi
di sponda. Una collezione di vetro contemporaneo, dedicata alla principale
raccolta italiana dedicata al movimento dello Studio Glass, un termine che
designa il vero e proprio rinascimento del vetro artistico iniziato negli anni
Sessanta del XX secolo. L'esposizione, curata da Caterina Tognon, porta
all'attenzione del pubblico la collezione da lei stessa raccolta dagli anni
Novanta fino a oggi insieme a Serena Coloni. L'International Studio Glass si
differenzia dall'arte vetraria in generale e dall'artigianato del vetro
artistico in quanto è frutto di un percorso di piccoli studi di artisti che
intervengono direttamente nella produzione dell'opera in vetro. Prevale dunque
il termine “studio”, inteso nell'accezione sia di meticolosa ricerca di
originalità sia di luogo di realizzazione. La collezione raccolta da Tognon e
Coloni illustra, grazie a 106 opere esposte in mostra e firmate da 53 autori, la
produzione artistica del vetro a partire dagli anni Cinquanta in poi a Venezia,
in Europa, in Boemia e nelle fornaci-studio statunitensi, canadesi e
australiane. La mostra è visitabile fino al 10 dicembre 2022 presso Palazzo
Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, a poca distanza
dal Ponte dell’Accademia.
VENEZIA E I SEGRETI DEL VETRO
Nessun luogo è più indicato di Venezia per raccontare il
vetro, che da semplice
prodotto di artigianato divenne nel tempo un vero e proprio segreto
industriale dalle valenze geopolitiche insospettate. Nel XVII secolo infatti
Venezia deteneva il monopolio europeo nella produzione degli specchi, per la
cui realizzazione era necessario il vetro, e nel 1664 addirittura il re di
Francia Luigi XIV e il suo ministro dell'Economia Jean-Baptiste Colbert, che
intuiva la fondamentale importanza del vetro e degli specchi per le sue valenze
tecnologiche, ingaggiarono con Venezia una vera e propria “guerra degli
specchi” con tutti gli ingredienti di una spy story ante litteram, con
tanto di ambasciatori, corruzione, armi e fughe precipitose da Murano verso la
Francia dei maestri vetrai coinvolti nell'operazione di spionaggio industriale.
Questo “tradimento” dei segreti industriali di Venezia portò nei decenni
successivi a quella meraviglia in vetro e specchi della Galerie des glaces
della Reggia di Versailles, vicino a Parigi. Il monopolio lagunare era
terminato.
LA MOSTRA SUL VETRO CONTEMPORANEO A VENEZIA
Oggi il mondo del vetro è molto diverso, e la mostra di
Venezia guida alla scoperta della dinamica realtà dell'International Studio
Glass. La curatrice Caterina Tognon fa il punto sulla rassegna e sulle sue
origini: “Dal 1991 a oggi il mio lavoro è stato un lungo viaggio in
compagnia di Serena. Insieme abbiamo creato una splendida collezione, la sua, e
una solida galleria, la mia, uniche a occuparsi in quei decenni di vetro
contemporaneo in Italia”. Tra gli artisti che animano la rassegna spiccano Fulvio
Bianconi, Alessandro Diaz de Santillana, Bruna Esposito, Paul Flora, Paolo
Martinuzzi, Ritsue Mishima, Gaetano Pesce, Giò Pomodoro ed Ettore Sottsass,
maestri nell'interpretare la tradizione vetraria con il linguaggio della
contemporaneità.
[Immagine in apertura: Giochi di sponda. Una collezione di vetro contemporaneo, installation view, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia 2022. Photo Simone Cherubini]