93 autoritratti di Vivian Maier in mostra a Conegliano
FOTOGRAFIA
La nuova esposizione presso il Palazzo Sarcinelli di Conegliano, in provincia di Treviso, presenta la produzione artistica di una delle più interessanti fotografe del XX secolo: Vivian Maier.
Gli amanti della fotografia dal 23
marzo all'11 giugno prossimo avranno l'opportunità di visitare
l'interessante mostra dal titolo Vivian Maier. Shadows and
Mirrors, dedicata a una delle
più affascinanti e talentuose figure della fotografia.
L'esposizione,
curata da Anne
Morin in collaborazione con
Tessa Demichel e Daniel Buso, sarà visitabile presso il
cinquecentesco Palazzo Sarcinelli di Conegliano. La mostra
costituisce un'occasione straordinaria per ripercorrere la carriera
di un'artista estremamente peculiare, che compì la sua ricerca in piena solitudine nell'arco di vari decenni dal secondo
dopoguerra in poi. I novantatré autoritratti presenti a Conegliano
sono stati realizzati con macchine fotografiche leggere, facili da
trasportare, e vedono nella maggior parte dei casi la stessa Vivian
Maier protagonista
delle composizioni.
LA MOSTRA SU
VIVIAN MAIER
Vivian Maier fu una figura
sorprendente. Per quarant'anni, a partire dagli anni Cinquanta,
lavorò come bambinaia, approfittando del tempo libero per scattare
innumerevoli foto. Nelle sue immagini Vivian appare riflessa sulle vetrate dei moderni edifici che proprio allora stavano
sorgendo a New York e a Chicago, le città in cui ebbe modo di
lavorare. La sua ricerca fotografica si
sarebbe potuta perdere definitivamente, se non fosse stato per
l'allora ventiseienne John Maloof, che nel 2007 acquistò per pochi
dollari un box colmo di rullini: 120mila negativi ancora da
sviluppare, numerosi film in super 8 e varie pellicole. Quando il
giovane vide per la prima volta le immagini sviluppate restò senza
fiato: l'autrice di quegli scatti era senza dubbio una grande
artista! Fu così che Maloof pubblicò le foto della Maier in Rete, rendendo di pubblico dominio il suo talento. Vivian
Maier sarebbe morta due soli anni dopo, nel 2009.
LE FOTOGRAFIE DI VIVIAN MAIER
“Un ritratto non è fatto nella
macchina fotografica. Ma su entrambi i lati di essa”, così il
fotografo Edward Steichen descriveva l'arte della fotografia. Questa
saggia riflessione fu particolarmente vera per la Maier, che pur
apparendo costantemente nei suoi scatti, non guardava
mai direttamente verso l'obiettivo. L'espressione distaccata del suo
volto in trasparenza aggiungeva sempre una nota di silenziosa,
malinconica poesia alle atmosfere urbane dei suoi scatti.
La mostra a Palazzo
Sarcinelli è suddivisa in tre sezioni: nella prima,
Shadow, viene approfondita la sua indagine sulla
rappresentazione della propria silhouette,
un vero e proprio marchio di fabbrica dell'artista. La seconda
sezione, Reflection, racconta la dinamica giocosa che
contraddistingue i suoi scatti, in cui la fotografa si presenta come
una semplice immagine riflessa: è un modo per schermirsi e al
contempo per esplorare il concetto di auto-rappresentazione. La terza
sezione, Mirror, è dedicata allo specchio: un oggetto che
appare spesso nelle sue fotografie.
[Immagine in apertura: New York.
October 18, 1953 © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof
Collection and Howard Greenberg Gallery, NY]