Le fotografie “senza paura” di Wolfgang Tillmans a New York
FOTOGRAFIA
Autore di immagini tra i più influenti della sua generazione, Wolfgang Tillmans è al centro di una corposa rassegna al Museum of Modern Art di New York. Un progetto che ne racconta il percorso di crescita e affermazione.
Fotografo tra i più rappresentativi
della sua generazione, Wolfgang Tillmans ha fatto delle immagini uno
straordinario strumento di comprensione del mondo. Osservatore
incisivo e attento alle relazioni tra arte e contesti sociali,
l'autore tedesco ha esplorato nel corso della sua carriera generi e
forme, scavalcando i confini del mezzo fotografico per abbracciare un
approccio trasversale.
A ripercorrere la decennale parabola
creativa del fotografo (già protagonista in alcune delle sedi
espositive più prestigiose del globo: dalla Tate Modern di Londra al
Palais de Tokyo di Parigi, dal Castello di Rivoli alla
Hamburger Bahnhof di Berlino) è ora il Museum of Modern Art di New
York, per quella che è considerata la prima retrospettiva a lui
dedicata sul suolo della Grande Mela.
WOLFGANG TILLMANS AL MOMA
La mostra si intitola Wolfgang
Tillmans: To look without fear, e apre oggi (12 settembre). Al suo
interno sono presenti opere e temi ritenuti cruciali nella ricerca e
nel cammino professionale dell'artista, per un totale di circa 350
lavori tra scatti, video e installazioni multimediali. Un percorso
espositivo, quello curato da Roxana Marcoci, Caitlin Ryan e Phil
Taylor, variegato e complesso, che riflette dunque i
molteplici interessi e le tecniche utilizzate dal protagonista.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Distribuiti al sesto piano
dell'istituzione newyorkese (nelle sale dello Steven and Alexandra
Cohen Center for Special Exhibitions), e visitabili fino al prossimo
1° gennaio, i lavori sono esposti in maniera cronologica, con
l'intento di sottolineare il percorso di crescita dell'artista e la
sua affermazione su scala globale.
Ci sono infatti le prime opere
fotografiche, segnate dagli interessi di Tillmans per la musica, la
performance e la scena underground degli anni Ottanta e Novanta, i
frammenti di vita quotidiana trasformati in immagini di rara
perfezione estetica e formale, le nature morte poetiche e decadenti e le riflessioni di stampo politico e sociale.
ARTE E POLITICA IN WOLFGANG TILLMANS
La volontà di raccontare
i grandi temi del presente, d’altronde, è un fil rouge che attraversa
l'intero processo creativo dell’artista. Ne sono un esempio gli
ultimi anni di attività, mirati alla difesa dei diritti LGBT+, delle
classi più deboli, fino all’aperta campagna a favore dell’Unione
Europea nei mesi precedenti alla tornata elettorale del 2019. Eppure
sono più le domande che le risposte a emergere alla fine del
percorso espositivo – pensato come un grande “contenitore visivo”
nel quale fotografie, poster, fotocopie in bianco e nero e copertine
di magazine rivestono eguale importanza. I quesiti sul
senso dell'arte, sul valore delle immagini, sulle implicazioni
estetiche della politica tornano frequenti in ognuno di questi
lavori, lasciando allo spettatore l'arduo incarico di cercare una
soluzione agli intricati enigmi del vissuto.
[Immagine in apertura: Wolfgang Tillmans, Icestorm
(2001). Image courtesy of the artist, David Zwirner, New York / Hong
Kong, Galerie Buchholz, Berlin / Cologne, Maureen Paley, London]