Elliott Erwitt, Robert Capa, Sebastião Salgado, Ugo Mulas, e poi i grandi festival di fotografia, in Italia e in Europa: il 2024 si prospetta un anno denso a livello di mostre ed eventi per il settore fotografia. Ecco una selezione degli appuntamenti più attesi.

Come sarà il 2024 dell'arte? Per i dodici mesi in arrivo gli eventi culturali e le mostre per gli appassionati d’arte sii preannunciano imperdibili. Non è da meno il calendario dedicato alla fotografia, scandito da focus dedicati ad autori del calibro del compianto Elliott Erwitt, Robert Capa, Sebastião Salgado, in Italia e in giro per l'Europa. Tra le conferme del calendario 2024 si collocano gli attesi festival di settore. Di seguito, una panoramica degli irrinunciabili eventi dedicati all'arte dello scatto in arrivo.LA MOSTRA “POSTUMA” DI ELLIOTT ERWITT A LIONE Scomparso il 29 novembre 2023, il talentuoso Elliott Erwitt – maestro assoluto del bianco e nero specializzato in fotografia documentaria, nato a Parigi nel 1928 – viene raccontato da un’ampia retrospettiva a La Sucrière di Lione, in Francia, aperta fino al 17 marzo 2024. “Penso che la cosa più importante che si possa fare con la fotografia sia suscitare emozioni, far ridere o piangere, o entrambe le cose”, scriveva Erwitt. E infatti la mostra Elliott Erwitt. Une rétrospective trasporta l’osservatore un universo emotivo, ironico, quotidiano e autentico, attraverso una raccolta di ben 215 scatti. Immancabili i ritratti di influenti personalità, come Marilyn Monroe, Jackie Kennedy, Charles de Gaulle, Ernesto "Che" Guevara, Alfred Hitchcock e Nikita Krusciov.ROBERT CAPA E GERDA TARO INSIEME A TORINO A Torino, dal 14 febbraio al 2 giugno, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia presenta l’imperdibile rassegna Robert Capa e Gerda Taro: la fotografia, l’amore, la guerra, visitabile, curata da Walter Guadagnini e Monica Poggi. Attraverso una raccolta di circa 120 scatti, il progetto espositivo esamina il rapporto professionale e sentimentale tra i due fotografi. Lei fuggiva dalla Germania nazista, lui, al secolo Endre Friedmann, era emigrato dall’Ungheria: i due si incontrarono a Parigi nel 1934 e stringono un sodalizio artistico destinato a rivoluzionare non solo i loro percorsi creativi (fu infatti Taro a creare l’alter ego di Robert Capa), ma la storia della fotografia stessa.LA FOTOGRAFIA È DONNA A MANTOVA Non poteva che inaugurare l’8 marzo la terza edizione la Biennale della Fotografia Femminile di Mantova, organizzata come ormai da tradizione dall’Associazione La Papessa e con la direzione artistica di Alessia Locatelli. Con il tema Private – nella sua accezione di “spazio personale” o “non pubblico”, ma anche inteso come privazione e censura, oppure nella declinazione della privatizzazione delle risorse primarie – la kermesse prevede un cartellone di mostre di artiste italiane e internazionali che si estende fino al 14 aprile. Tra gli ospiti – le cui opere saranno esposte tra Palazzo Te Tinelli, Casa di Rigoletto, Casa del Mantegna, Galleria il Disegno Spazio Arrivabene2 e Casa del Pittore – spiccano i nomi dell’olandese Esther Hovers, della cilena Tamara Merino, ma anche dell’italiana Daria Addabbo, oltre alla grande Lisetta Carmi, di cui saranno straordinariamente presentate delle foto inedite.L’UMANITÀ DI SEBASTIÃO SALGADO A RAVENNA Nato ad Aimorés l’8 febbraio del 1944, il fotoreporter brasiliano Sebastião Salgado ha trascorso parte della sua vita e della sua carriera a documentare le migrazioni e gli esodi dei profughi di tutto il mondo. A partire dal 1993, il fotografo ha immortalato i volti, le partenze, le paure e le speranze dei migranti di quattro continenti, nel corso di un progetto durato sei anni. I suoi scatti sono protagonisti di Exodus – Umanità in cammino, aperta al pubblico dal 22 marzo al 2 giugno a Ravenna, presso il MAR Museo d’Arte della città in occasione del Festival delle culture. La retrospettiva è curata dalla moglie e compagna di avventura del fotografo, Lélia Wanick. IL FESTIVAL DELLA FOTOGRAFIA EUROPEA DI REGGIO EMILIA In primavera, dal 26 aprile al 9 giugno, torna il Festival internazionale di Reggio Emilia Fotografia Europea 2024, presentando al pubblico un ricco programma di mostre, eventi e spettacoli dedicati al tema, più che mai attuale, del nostro rapporto con la natura. Col titolo La natura ama nascondersi, la 19esima edizione – sotto la direzione artistica di Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart – esplora, dunque, le interconnessioni fra occultamento e scoperta nel mondo naturale, con particolare attenzione all’interdipendenza come parte essenziale della vita sul pianeta.L'ESTATE 2024 NEL SEGNO DI LES RENCONTRE D’ARLES Fondato nel 1970 dal fotografo Lucien Clergue, dallo scrittore Michel Tournier e dallo storico Jean-Maurice Rouquette, ogni estate il festival Les Rencontre d'Arles richiama puntualmente a raccolta le menti creative più influenti nell’ambito della fotografia, proponendo al pubblico materiale prevalentemente inedito. Anche nel 2024 si rinnova l’atteso appuntamento culturale atteso della Provenza: disseminata in luoghi iconici della cultura della città di Arles (alcuni dei quali vengono appositamente aperti al pubblico), la prossima edizione è attesa dal 1° luglio al 22 settembre.UGO MULAS IN MOSTRA A PALAZZO REALE A MILANO Il 2024 della fotografia include anche una rassegna dedicata al celebre fotografo Ugo Mulas, la prima in assoluto nella splendida cornice di Palazzo Reale a Milano. Nato nel 1928 a Pozzolengo, in provincia di Brescia, Mulas si trasferisce nel capoluogo lombardo già nel 1948, iniziando poi a raccontare attraverso il suo obiettivo l’ltalia del dopoguerra. Affascinato dal mondo dell’arte, tra gli anni Cinquanta e Sessanta documenta l'attività di importanti artisti della scena globale, tra cui Alexander Calder, Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Andy Warhol. A cura del direttore delle Stanze della Fotografia Denis Curti e del direttore dell’Archivio Mulas Alberto Salvadori, l’esposizione è in programma dal 3 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025, con una selezione di oltre 200 preziose fotografie.[Immagine in apertura: Ugo Mulas, Il laboratorio. Una mano sviluppa, l’altra fissa. A Sir John Frederick William Herschel, 1970-1972 © Eredi Ugo Mulas. Tutti i diritti riservati. Courtesy Archivio Ugo Mulas, Milano – Galleria Lia Rumma, Milano / Napoli]
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