Grazie a un cospicuo intervento economico previsto dal PNRR, le quattro sedi del Museo Nazionale Romano si riorganizzano in maniera più organica, razionale e cronologica. Dalle origini di Roma ai tempi più recenti.

Per il Museo Nazionale Romano gli anni a venire si preannunciano ricchi di novità. Grazie al vasto progetto Urbs, dalla città alla campagna romana, numerosi saranno gli interventi che arricchiranno le quattro sedi del grande museo della Capitale dedicato al mondo dell'Antica Roma. Sono stati destinati al MNR ben 71 milioni di euro, che vanno aggiunti ad altri finanziamenti precedenti, per un totale che ammonta a 100 milioni di euro a disposizione delle quattro sedi museali. LE TERME DI DIOCLEZIANO E PALAZZO MASSIMO Alle Terme di Diocleziano saranno aperte al pubblico le sette Grandi Aule che si trovano attorno alla basilica di Santa Maria degli Angeli, consentendo un sostanziale ingrandimento della superficie espositiva. Attorno al Chiostro di Michelangelo troverà posto la sezione dedicata alla presentazione della nascita e dello sviluppo di Roma nel contesto del Latium Vetus, con uno sviluppo lineare di quasi 400 metri di nuove gallerie. Sarà così possibile approfondire la storia delle prime fasi della Città Eterna dal X al I secolo a.C., fino alla fine della Repubblica. La città imperiale sarà invece protagonista del racconto che si sviluppa negli ambienti superiori attorno al chiostro piccolo, con altri 160 metri di percorso espositivo. Le Grandi Aule ospiteranno una presentazione breve e spettacolare della storia di Roma, pensata come una sorta di introduzione per i viaggiatori appena arrivati nella vicina stazione Termini. Palazzo Massimo invece vedrà un sostanziale ripensamento dei suoi ambienti, che aumenteranno anche grazie alla copertura del cortile centrale. Palazzo Massimo proseguirà dunque il racconto delle Terme di Diocleziano, descrivendo la Roma centro dell'Impero dall'epoca di Augusto fino a quella di Massenzio, cioè dal I secolo all'inizio del IV. Il primo piano sarà dedicato alle culture che componevano l'Impero, con materiali provenienti da Africa e Asia, alle numerose religioni praticate e al lusso delle grandi ville suburbane. CRYPTA BALBI E PALAZZO ALTEMPS Il filo narrativo verrà poi ripreso dalla Crypta Balbi, la quale godrà di un intervento che amplierà in maniera sostanziale la superficie espositiva, oggi per quasi il 90% non fruibile dai visitatori. La natura del museo, che è una sorta di palinsesto su cui è stata scritta la storia stratigrafica di Roma dalla tarda antichità al Medioevo fino a giungere all'epoca moderna, sarà così valorizzata. Si è pertanto ritenuto di allestire presso la Crypta Balbi il segmento finale dell'allestimento cronologico, rappresentando Roma a partire dall'epoca di Costantino, il consolidamento del Cristianesimo, l'arrivo dei Longobardi, il potere imperiale carolingio, il basso Medioevo, e la storia più recente, da Ignazio di Loyola fino ad Aldo Moro. Anche Palazzo Altemps vedrà ampliati di ulteriori 400 metri quadrati gli spazi espositivi ricavati attorno al secondo cortile. A Palazzo Altemps il focus sarà sull’era d'oro del collezionismo colto romano, con la seicentesca collezione Boncompagni Ludovisi e le grandi opere realizzate da artisti greci, molto richieste dai cultori della classicità. Da non perdere una delle opere simbolo del Museo Nazionale Romano, il Discobolo Lancellotti, copia romana di un capolavoro in bronzo perduto dello scultore greco Mirone. [Immagine in apertura: Foto di Matthew Waring su Unsplash]
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