I grandi musicisti jazz si danno appuntamento a Vicenza
MUSICA
La venticinquesima edizione del “Vicenza Jazz”, dal titolo “Una luce al termine della notte”, avrà luogo nel capoluogo veneto a partire dal 1° luglio. Tanti gli ospiti di caratura nazionale e internazionale, invitati a esibirsi in location “open air” sparse per la città.
Dopo il programma stellare del 2019, e il successivo annullamento nel 2020 a causa della pandemia, il festival musicale New Conversations – Vicenza Jazz torna con un'edizione – la numero venticinque – di altissimo livello, confermandosi una delle manifestazioni musicali più longeve e promettenti della Penisola.
L'appuntamento è nel capoluogo veneto dal 1° al 10 luglio, arco di tempo nel quale numerosi parchi e piazze della città si trasformeranno in inedite scenografie per concerti di assoluta qualità. Sono diverse le location pronte ad accogliere alcuni dei musicisti più amati del panorama italiano e internazionale: dal Parco Querini al Chiostro di Santa Corona, dal Giardino del Teatro Olimpico alla Basilica Palladiana. In ognuno di essi stili e nuove proposte si alterneranno, ispirati dal titolo di quest'anno: Una luce al termine della notte.IL PROGRAMMA DI VICENZA JAZZ
Le prime quattro giornate dell'evento – diretto da Riccardo Brazzale – saranno tutte dedicate alla musica norvegese. Prova ne è il concerto del trombettista Nils Petter Molvær il 1° luglio al Teatro Comunale. Il giorno successivo sarà invece la volta del sassofonista Trygve Seim, mentre i Red Kite allieteranno il pubblico a "colpi" di progressive jazz il 4.
Dopo l'evento dedicato al pianista cubano Gonzalo Rubalcaba al Parco Querini il 5 luglio, e lo spettacolo di Fred Hersch il 7 al Teatro Olimpico, le ultime giornate della kermesse accenderanno i riflettori su uno dei grandi protagonisti della musica italiana: Paolo Fresu, ospite il 9 luglio con un intrigane omaggio alla musica di David Bowie. A chiudere il sipario, il giorno successivo, sarà il quartetto del batterista Antonio Sánchez: una vera e propria “all star” con alcuni dei migliori esponenti della modern tradition statunitense.
[Immagine in apertura: Paolo Fresu. Ph Roberto Chiovitti]