Gli artisti tappezzano New York di poster per il clima
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A New York centinaia di poster digitali spuntano davanti al quartier generale delle Nazioni Unite e alle fermate degli autobus di tutta la città. Sono firmati da artisti di fama internazionale, da Ólafur Elíasson a Yinka Shonibare passando per Maya Lin, e invitano a riflettere sulle azioni collettive da intraprendere per il futuro del nostro Pianeta.
In un presente in cui l’accelerazione del progresso tecnologico e della produzione industriale mettono in discussione l’equilibrio ecologico, economico e sociale del Pianeta, gli artisti si riuniscono per cercare un nuovo dialogo. E lo fanno attraverso l’arte pubblica durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Summit of the Future, che si è conclusa pochi giorni fa nel quartier generale di New York. Succede grazie all’iniziativa intrapresa da ART 2030 e Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen, che coinvolge nomi del calibro di Ólafur Elíasson, Yinka Shonibare e Maya Lin.A NEW YORK I POSTER PER “FUTURE OURS”Con la curatela del direttore artistico delle Serpentine Galleries di Londra, Hans Ulrich Obrist, l’artista e attivista Patricia Domínguez e il critico Jeppe Ugelvig, il progetto Future Ours vede ventuno creativi di fama internazionale esporre i loro poster sui temi della crisi climatica, della parità di genere, della sostenibilità ambientale, economica e sociale – argomenti chiaramente presenti nell'agenda dell’Assemblea Generale. A partire da un “epicentro” che si origina proprio al Palazzo di vetro dell’ONU, i manifesti digitali si espandono in ogni angolo della Grande Mela, su centinaia di schermi disposti nelle fermate degli autobus della città, fino al 29 settembre.DA ÓLAFUR ELÍASSON A MAYA LIN, I POSTER D’ARTISTA A NEW YORKTra gli artisti che hanno scelto di prendere parte alla manifestazione spicca il nome del danese-islandese Ólafur Elíasson, che propone un manifesto dal design semplice ed eloquente, con una scritta che recita "Tu vai a energia solare", ribadendo la nostra natura indissolubilmente legata all’ecosistema. La scultrice Maya Lin – celebre per aver ideato (nel 1981, a soli 21 anni) il Vietnam Veterans Memorial, il monumento dedicato alle vittime del Vietnam eretto a Washington – propone un QR code che rimanda al suo What Is Missing?, un progetto nato per aumentare la consapevolezza sull’estinzione delle specie attraverso opere d'arte basate sulla scienza. Non mancano l'artista britannico-nigeriano Yinka Shonibare e il collettivo Collaborative Arts and Culture Congolese Plantation Workers Art League (CATPC), che attraverso l’arte si sta progressivamente riappropriando della foresta sacra del proprio villaggio. Eduardo Navarro opta invece per una fotografia in cui, vestito da foca, si prende cura di alcuni cuccioli orfani: in basso a destra, sempre un QR code rimanda alla pagina della Foundation for the Oceanic Contemplation of Affection (F.O.C.A.), fondazione che punta ad aumentare l’empatia nei confronti degli ecosistemi oceanici.[Immagine in apertura: courtesy ART 2030]