Al Bargello di Firenze nuovo volto per la Sala Islamica e la Sala delle Maioliche
ARCHITETTURA
Dopo nove mesi di chiusura al pubblico, altre due sale del Museo del Bargello di Firenze –
Prosegue l’ambizioso processo di riallestimento che, dal 2016 a oggi, coinvolge le cinque sedi del Museo Nazionale del Bargello. Dopo la Sala degli Avori, la Cappella della Maddalena, la Sagrestia, la Sala della Scultura Medievale e l’intervento di riqualificazione più recente, che ha coinvolto il Medagliere e la Sala della Scultura Barocca, conclusosi a novembre 2023, oggi tornano a splendere – dopo nove mesi di chiusura al pubblico e un investimento complessivo di oltre 2 milioni di euro – anche la Sala Islamica e quella delle Maioliche.IL RIALLESTIMENTO FIRMATO DALLO STUDIO GUICCIARDINI & MAGNICollocati al primo piano del museo, i due spazi sono stati riallestiti dallo studio di architettura Guicciardini & Magni: fulcro dell’intervento è stato l’inserimento di nuove vetrine dotate di cristalli antiriflesso e controllo del microclima, in grado di migliorare la fruizione e le modalità di conservazione dei manufatti. “Mantenendo la conformazione delle due sale”, ha spiegato l’architetto Piero Guicciardini, “con poche variazioni sul loro assetto, sono state riprogettate tutte le vetrine. Le nuove teche sono ad alta tecnologia e sono a tenuta di aria e di polvere, con un sistema passivo di controllo dell’umidità relativa, e sono dotate di vetri antiriflesso e illuminazione interna a led. Questo garantirà una migliore conservazione delle opere e soprattutto una loro più facile lettura da parte dei visitatori. Una nuova illuminazione e l’apparato grafico rinnovato completano l’opera".IL RESTAURO DELLE OPERE DELLA SALA DELLE MAIOLICHE E DELLA SALA ISLAMICAOltre all’allestimento, sono state avviate delle campagne di restauro, portate avanti dallo studio Techne, che hanno ripristinato diverse opere della collezione: nella Sala delle Maioliche, curata da Marino Marini, spicca il tondo di San Francesco su supporto ligneo, attribuito alla bottega di Giovanni della Robbia, ma anche lo stemma Bartolini attribuito a Luca della Robbia “il Giovane”. Nella Sala Islamica – il cui allestimento, spiega il curatore Giovanni Curatola, vede i materiali “raggruppati per provenienza storica (come, per esempio, quelli di ascendenza medicea e granducale) e anche per tipologia in modo da fornire al visitatore un quadro quanto più possibile omogeneo” – troviamo il prezioso tappeto anatolico proveniente dalla regione Ushak, a cui sono stati restituiti i suoi colori brillanti e consolidata la struttura dell’intreccio.[Immagine in apertura: La Sala delle Maioliche - Museo Nazionale del Bargello, Firenze 2024. Photo © Nicola Neri]