Simbolo per eccellenza della "cultura usa e getta", i sacchetti di plastica sono l'elemento costitutivo della nuova installazione artistica realizzata nel celebre padiglione progettato, quasi un secolo fa, da Mies van der Rohe e Lilly Reich a Barcellona.

Ancora un'installazione di arte contemporanea all'interno del Padiglione di Barcellona disegnato da Mies van der Rohe e Lilly Reich nel 1929. Fino al prossimo 23 luglio, l'iconico manufatto architettonico ospita The Cost of Money: Raft, un intervento temporaneo concepito come itinerante dall'autore Mark Cottle. A formarlo sono migliaia di buste di plastica.LA NUOVA INSTALLAZIONE DEL PADIGLIONE DI BARCELLONA Obiettivo dell'opera, che arriva nella città catalana dopo il debutto statunitense nella Neutra House di Los Angeles, è incoraggiare una riflessione "sull'altissimo valore umano e costo ambientale del capitale". All'interno e all'esterno del celebre padiglione, Cottle ha dunque collocato due grandi "tappeti" delle stesse dimensioni, circa 13 x 6 metri, entrambi costituiti da sacchetti in plastica monouso di diversi colori. L'artista, in particolare, ha scelto di posizionare quello interno a ridosso della preziosa parete in onice della sale principale; immaginata come una sorta di zattera, la seconda composizione campeggia invece negli spazi esterni. Emblema della "cultura monouso", le buste di plastica rappresentano il residuo tangibile di un bene che è stato consumato; raramente vengono riutilizzate e divengono un rifiuto in tempi ridotti. A loro volta costituiscono inoltre l'esito di un processo produttivo che non mai "a costo zero" per l'ambiente e per la popolazione mondiale.IL PADIGLIONE DI BARCELLONA E L'ARTE CONTEMPORANEA Realizzata con quasi 10.000 sacchetti "salvati" dall'artista dai bidoni della spazzatura in città, l'installazione acquisisce un particolare significato all'interno della nota architettura del secolo scorso. Come ha chiarito lo stesso Mark Cottle, l'intento è stato infatti "portare la discussione sui costi umani del capitale, soprattutto per le popolazioni più vulnerabili, e sui suoi enormi costi per l'ambiente, in un luogo che rappresenta un momento in cui l'industria era vista come uno strumento necessario per il futuro, ma che aveva già un alto valore sociale costo". Il riferimento, per estensione, va dunque al Movimento Moderno, ai processi innescati dalla rivoluzione industriale e alla loro accelerazione nel periodo fra i due conflitti mondiali. The Cost of Money: Raft è solo l'ultimo progetto artistico in ordine di tempo presentato nella cornice del Padiglione di Barcellona. Tra le opere realizzate al suo interno si ricordano: No Fear of Glass della designer olandese Sabine Marcelis, il giardino giapponese Fifteen stones (Ryōan-ji) dell'artista statunitense Spencer Finch, l'esperimento sonoro It Begins With One Word. Choose Your Own dell'artista polacca Katarzyna Krakowiak e lo "psichedelico" Geometry of Light. [Immagine in apertura: The Cost of Money: Raft. Photo Anna Mas]
PUBBLICITÀ