A Padova è tempo di jazz festival

Il ritmo coinvolgente della musica jazz si diffonde nelle strade di Padova grazie alla venticinquesima edizione del Padova Jazz Festival, la kermesse veneta dedicata a uno dei generi più trascinanti della storia musicale. In programma dal 2 al 19 novembre prossimi, la rassegna intreccia il jazz statunitense con quello italiano, ospitando alcuni degli artisti più celebri della contemporaneità: da Bill Frisell a Irene Grandi, fino a Fabrizio Bosso.LA MUSICA JAZZ PROTAGONISTA A PADOVA Sui numerosi palcoscenici del festival, che saranno allestiti nei luoghi più significativi della città – dal Teatro Verdi alla Sala del Romanino dei Musei Civici, fino all'ex Chiesa di Sant'Agnese – saliranno alcuni dei musicisti più influenti del nostro tempo, che si esibiranno in una serie di imperdibili concerti e spettacoli dal vivo. Si partirà, il prossimo 2 novembre, con la performance del Trio Grande composto da Greg Osby, Arno Krijger e Florian Arbenz, per poi proseguire (il 4 novembre) con la grande promessa del pianoforte Emmet Cohen e il maestro Joey Calderazzo (9 novembre). Protagonisti delle straordinarie performance al Teatro Verdi, che accoglierà come da tradizione le serate culminanti della kermesse (dal 16 al 18 novembre), saranno invece Irene Grandi che, con la sua calda voce, regalerà al pubblico un'eccezionale spettacolo blues; il trombettista Fabrizio Bosso che omaggerà la leggendaria musica di Stevie Wonder; e infine Bill Frisell, che riproporrà il suo immenso repertorio.LA KERMESSE VENETA DEDICATA AL JAZZ Ad arricchire la programmazione del festival saranno anche le incredibili esibizioni di alcune delle più celebri donne del jazz contemporaneo: dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill, alla cantante-pianista tedesca Olivia Trummer, fino alla cantante Vanessa Tagliabue Yorke. Organizzata dall'Associazione Culturale Miles, la rassegna celebra le mille sfaccettature delle incalzanti sonorità del jazz, a partire dai grandi musicisti che hanno segnato la storia della musica, fino ad arrivare ai talentuosi artisti emergenti. [Immagine in apertura: Irene Grandi, Io in blues. Foto di Luca Brunetti]