In Sicilia, il nuovo progetto “La Materia delle Isole” esplora il patrimonio dell’arcipelago delle Eolie attraverso un programma di residenze artistiche. Con Rachele Maistrello e Virginia Zanetti prende il via l'iniziativa: la prima indaga con la sua pratica le memorie nascoste; la seconda incoraggia le connessioni con le comunità locali, favorendo la dimensione partecipativa.

L’arte contemporanea si rivela spesso uno strumento efficace per riscoprire il patrimonio storico del territorio, consentendo di indagarlo attraverso le lenti creative degli artisti del nostro tempo. Con questo obiettivo nasce il progetto La Materia delle Isole. Ideato da Giulia Restifo e promosso da That’s Contemporary, mira a esplorare il legame tra cultura materiale e immateriale delle Eolie attraverso un programma di residenze artistiche.LE ISOLE EOLIE E L’ARTE CONTEMPORANEAInteragendo con il territorio delle isole siciliane e con le sue stratificazioni, l'iniziativa invita gli artisti a misurarsi con le testimonianze dell'epoca preistorica della collezione del Museo Archeologico Luigi Bernabò Brea e con le Aree Archeologiche della Contrada Diana a Lipari e le Saline di Lingua sull’isola di Salina. Le prime voci di questo confronto creativo – selezionate da un comitato d’eccellenza, composto, tra gli altri, da Rosario Vilardo, Direttore del Parco Archeologico delle Isole Eolie e dall’ideatrice del progetto – sono quelle di Rachele Maistrello e Virginia Zanetti. Due artiste che, con sensibilità e approcci diversi, mettono in luce il legame profondo tra il passato e il presente, tra il paesaggio e le comunità. La residenza de La Materia delle Isole si svolge nel mese di dicembre, un periodo in cui è possibile osservare la vita autoctona delle Eolie, non influenzata dai ritmi serrati del turismo estivo.LA RESIDENZA DELLE ARTISTE RACHELE MAISTRELLO E VIRGINIA ZANETTIChi sono dunque le prime due protagoniste del progetto? Con la sua pratica artistica, Rachele Maistrello indaga le memorie nascoste, gli archetipi dimenticati che abitano la quotidianità, intrecciando il tempo storico con la contemporaneità. La sua ricerca non si limita a riscoprire il passato, ma lo rende vivo, intrecciandolo con i ritmi del presente in un dialogo fluido e poetico. Le sue opere sembrano emergere come tracce visibili di una memoria collettiva, custodite nel paesaggio e nelle persone. Dal canto suo, Virginia Zanetti punta il suo sguardo sulla dimensione relazionale, sul potenziale trasformativo dell’arte nel coinvolgere le comunità. Le sue azioni collettive non sono solo opere, ma processi capaci di creare connessioni profonde, rinnovando il senso di appartenenza e di esistenza condivisa. Attraverso il suo lavoro, il territorio diventa il luogo di un’esperienza partecipata, dove l’ambiente naturale e il patrimonio umano si fondono in un unico respiro.[Immagine in apertura: Saline di Lingua nell'isola di Salina. Courtesy That’s Contemporary © Miriam Ziino]
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