La storia dell'immigrazione in Francia raccontata in associazione ai grandi temi della società contemporanea: dal prossimo mese di giugno a Parigi torna fruibile il Musée National de l’Histoire de l’Immigration. Con una nuova veste completamente ridisegnata e un approccio tematico all'avanguardia.

Rendere la storia dell'immigrazione un elemento centrale nell'identità nazionale francese, contribuendo a conoscerla nel profondo con strumenti e contenuti in grado di raggiungere un pubblico vasto: questo è l'obiettivo del rinnovato Musée National de l’Histoire de l’Immigration di Parigi. In seguito ai lavori di ristrutturazione nel Palais de la Porte Dorée, da giugno l'istituzione culturale riaprirà la sua sede permanente. Completamente ridisegnato, con un allestimento all'avanguardia, il museo intende offrire contenuti aggiornati e approfonditi, restituendo anche gli esiti delle più recenti ricerche sul tema condotte in Francia.IL MUSEO DEL'IMMIGRAZIONE DI PARIGI Adottando un criterio narrativo di tipo cronologico, il Musée National de l’Histoire de l’Immigration propone un percorso espositivo basato su undici "date chiave", dal 1685 ai giorni nostri; è stato concepito per essere associato alla presentazione dei grandi temi che attraversano la società contemporanea. La data di avvio dell'itinerario di visita non è casuale: coincide, infatti, con l'anno in cui venne adottato il Code noir, documento ufficiale che raccoglieva le disposizione sulle condizioni degli schiavi nelle colonie francesi. Da questo punto di partenza, il museo si concentra su alcuni dei passaggi imprescindibili della storia moderna del Paese d'oltralpe e dell'Europa, come la Rivoluzione francese del 1789, l'avvento della Seconda Repubblica, i conflitti mondiali e l'esperienza delle persecuzioni. Si procede quindi fino ad arrivare alla ricostruzione, alla decolonizzazione, alle battaglie per la parità dei diritti, alle pressioni e alle specifiche esigenze emerse in seno alle cosiddette seconde e terze generazioni.LA STORIA DELL'IMMIGRAZIONE ACCESSIBILE A TUTTI Fotografie, dipinti, sculture, manifesti, racconti in prima persona di storie di vita, opere di arte contemporanea (incluse quelle del collettivo Claire Fontaine), testimonianze provenienti da archivi privati concorrono a formare l'apparato espositivo del rinnovato museo, che si avvale anche di presentazioni digitali per ridurre le distanze con il pubblico più giovane. A Parigi, dal prossimo mese, si potrà dunque conoscere la storia dell'immigrazione in tutta la sua complessità: come fenomeno politico, economico e culturale capace di attraversare le epoche e di permeare le comunità. [Immagine in apertura: Projection de la section 1789 du nouveau Musée. Credit © Atelier Maciej Fiszer]
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