C'è anche Piet Mondrian fra i protagonisti delle mostre inglesi nel 2023
ARTE
Non soltanto Piet Mondrian. Il programma 2023 della Tate rende omaggio ai grandi della pittura del presente e del passato (Philip Guston e Dante Gabriel Rossetti), così come ai maestri della fotografia africana e alle artiste sconosciute del dopoguerra inglese. Un calendario articolato che occuperà tutte le sedi del complesso museale d'oltremanica.
Museo tra i più amati e visitati al
mondo, e certamente tra i più frequentati del Regno Unito, la Tate
ha da qualche giorno annunciato gli appuntamenti espositivi
principali del prossimo anno: un programma che spazia tra moderno e
contemporaneo, tra pittura e fotografia, e che sarà ospitato nel
corso del 2023 nelle varie sedi dell'istituzione inglese. Prima fra
queste la Tate Britain, la galleria londinese dedicata all'arte
britannica del presente e del passato.
LE MOSTRE ALLA TATE BRITAIN
A inaugurare
il calendario dell'istituzione guidata da Alex Farquharson sarà, il
prossimo 6 aprile, la mostra The Rossettis, il progetto
dedicato a Christina e Dante Gabriel Rossetti, i due fratelli inglesi
che nella seconda metà dell'Ottocento contribuirono a rinnovare i
parametri estetici dell'arte e della letteratura del loro Paese.
Poetessa la prima, pittore e fondatore del movimento dei
Preraffaelliti il secondo, i due si “incontreranno” nuovamente
all'interno di un percorso espositivo ricco di opere e spunti
critici sugli ideali che guidarono le loro ricerche. Tra le opere
esposte, anche alcuni disegni di Elizabeth Siddal (moglie di Dante
Gabriel) mai prima d'ora in mostra.
Sempre ad aprile si alzerà il sipario
sulla retrospettiva dedicata all'artista e
filmmaker inglese Isaac Julien (protagonista, tra il 2020 e 2021, della grande
rassegna negli spazi del MAXXI di Roma). Il progetto, che intende approfondire temi e peculiarità dell'artista con video e
installazioni in grande formato, sarà seguito nel corso dell'autunno
dalla monografica dedicata a Sarah Lucas. “Bad girl” della
generazione di giovani artisti britannici emersi negli anni Novanta,
la scultrice sarà protagonista con una serie di opere selezionate
nell'arco della sua carriera. L'anno della Tate Britain, infine, si
chiuderà con Women in Revolt!, la collettiva tutta al
femminile (visitabile dal 2 novembre) dedicata a cento donne attive
sulla scena britannica tra gli anni Settanta e Ottanta: pioniere dei
linguaggi artistici in gran parte sconosciute, e che il museo
promette di riportare a galla.
LA PITTURA PROTAGONISTA ALLA TATE
MODERN
Parte invece nel segno dell'Astrattismo
la primavera della Tate Modern, la sede di Londra ospitata in quella
che un tempo era la centrale termoelettrica di Bankside. Il prossimo
20 aprile inaugurerà infatti Hilma af Klint and Piet Mondrian,
la “doppia” personale in omaggio a due figure chiave della
pittura moderna. Aperta al pubblico fino al successivo 3 settembre,
la rassegna mette in luce gli enigmatici e geometrici dipinti della
pittrice svedese e i paesaggi monocromatici dell'olandese. Un
connubio insolito, che mira a identificare i punti di connessione tra
questi due precorritori dei linguaggi astratti.
Accenderà invece i riflettori
sull'arte africana A World in Common: Contemporary African
Photography, in apertura nel corso dell'estate, mentre gli
artisti della Yageo Foundation Collection saranno protagonisti della
rassegna in calendario dal 6 luglio. L'istituzione londinese
calerà il sipario sul 2023 con Philip Guston, al centro della prima retrospettiva
inglese degli ultimi venti anni. La mostra (visitabile dal 5 ottobre)
ripercorrerà cinque decenni di carriera dell'artista, portando alla ribalta la pittura ermetica ed esistenziale dell'artista
(celebrato con una mostra alle Gallerie dell’Accademia di Venezia nel 2017).
LE ALTRE SEDI DELLA TATE
Archiviata la mostra dedicata a William
Turner e Lamin Fofana (in apertura il prossimo 27 settembre), le energie della Tate Liverpool saranno tutte
indirizzate verso la dodicesima edizione della Liverpool Biennial,
che (a partire dal 10 giugno 2023) occuperà istituzioni diverse della
città inglese. La sede della Tate sarà la più importante tra
queste, diventando "quartier generale" dell'evento con mostre e incontri attinenti al tema della manifestazione.
Il vento del Marocco soffierà infine
sulla Tate St Ives, la sede distaccata situata in Cornovaglia. La
mostra Barbara Hepworth: Art and Life (in apertura il prossimo novembre) continuerà anche nei primi mesi del nuovo anno,
lasciando successivamente spazio agli artisti di spicco della Casablanca Art
School. Riunendo le opere di Farid Belkahia, Mohammed
Chabâa e Mohamed Melehi (tra gli altri), il progetto rende omaggio
agli sviluppi culturali che interessarono il Paese africano dopo
l'acquisizione dell'indipendenza, mettendo in risalto i talenti emersi
dalla celebre scuola della città marocchina.
Imperdibile, infine, il focus sui
finalisti del prossimo Turner Prize. I quattro artisti in lizza
saranno annunciati il 28 settembre 2023, e presentati nel corso dello stesso mese all'interno di
una mostra presso la Towner Eastbourne, sulla costa meridionale del
Regno Unito (in vista dell'annuncio del vincitore, in programma il 5
dicembre 2023).
[Immagine in apertura: Piet
Mondrian, Composition in colour A,
1917. Oil on canvas, 50.5 x 45 cm. Collection
Kröller-Müller Museum, Otterlo, the Netherlands]