Scoperte a Pompei una serie di “discariche” a cielo aperto, risalenti a circa duemila anni fa. Si tratta di pile di rifiuti accatastati con l'obiettivo di essere riutilizzati. Una tecnica che anticipa di oltre due millenni la nostra raccolta differenziata.

L'antica società romana continua a regalare nuove scoperte, testimoniando tutta la grandiosità e l'ingegno di un popolo – quello dell'Impero – sofisticato dal punto di vista tecnologico e decisamente innovatore nel modo di intendere e amministrare la res publica. A conferma di ciò arriva oggi una straordinaria rivelazione, che punta addirittura i riflettori sull'anima “ecologista” dei nostri antenati.Stando ai risultati di uno studio condotto sul territorio dell'antica Pompei, sembra infatti che i romani fossero maestri del riciclo, attenti ad accumulare e smaltire l'immondizia fino a trarne persino guadagno – anticipando in sostanza di oltre duemila anni le logiche della moderna gestione dei rifiuti. A dimostrare questa pratica responsabile, il rinvenimento di una serie di depositi di immondizia precedenti all'eruzione del Vesuvio del 79 d.C., dislocati appena oltre le mura dell'antica città campana.DISCARICHE A CIELO APERTOSecondo Allison Emmerson – docente dell'Università Tulane di New Orleans, che ha condotto lo studio insieme a una équipe di ricercatori dell'Università di Cincinnati – si tratta di vere e proprie “discariche”, certamente lontane dalle regole di igiene attuale (vista la prossimità ai centri abitati), ma sicuramente anticipatrici di un modello di smaltimento non troppo diverso da quello a cui siamo abituati.All'interno di queste “montagne” di rifiuti (spesso alte diversi metri) venivano infatti accatastati frammenti di ceramica e vetro, pezzi di vecchie anfore e piastrelle, ceneri, carbone e resti ossei di animali macellati, ammucchiati alla buona prima di essere convertiti a nuove funzioni – impiegati, ad esempio, nella costruzione delle mura urbane o nei sistemi di drenaggio delle acque locali. I dettagli della scoperta verranno approfonditi all'interno del prossimo libro della Emmerson dal titolo Life and Death in the Roman Suburb – in arrivo il 25 maggio per la casa editrice Oxford University Press.
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