Lo storico porto di Liverpool non è più patrimonio Unesco
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La 44esima assemblea del Comitato del Patrimonio Mondiale Unesco, in corso a Fuzhou, in Cina, ha annunciato la cancellazione di Liverpool – Maritime Mercantile City, in Gran Bretagna dalla prestigiosa lista. A motivare la decisione le nuove costruzioni edilizie nell'area dello storico porto della città.
La decisione era nell'aria da tempo,
eppure è stata accolta con grande stupore. Liverpool e il suo porto
mercantile sono stati “depennati” dalla prestigiosa lista dei
patrimoni dell’umanità – l'insieme dei siti ritenuti
dall'Unesco bene globale da proteggere e salvaguardare. Una scelta che, appunto, non giunge del tutto inattesa – visto che già nel
2012 la Città mercantile marittima di Liverpool era finita sotto
la lente d'ingrandimento a causa della recente riqualificazione
dell'area portuale.
La notizia è stata diffusa nelle ultime ore dal Comitato del Patrimonio Mondiale,
riunito in questi giorni a Fuzhou, in Cina, per decidere le sorti tanto di quei siti meritevoli di ottenere l'ambito "sigillo", quanto di quelli il cui stato di conservazione non rispetta
più gli accordi necessari per continuare a far parte dell’ambita
categoria.
IL PORTO DI LIVERPOOL
A spingere i rappresentati Unesco a
prendere la drastica decisione, ritirando alla città di Liverpool il
titolo conferito nel 2004, sono stati i lavori di riqualificazione
del porto – denominato Liverpool Waters.
Stando alla
comunicazione ufficiale diffusa sui canali del Comitato, il progetto
di ammodernamento e riedificazione avviato negli ultimi anni avrebbe
snaturato il quartiere lungo la riva del fiume Mersey, facendogli
perdere le caratteristiche di “autenticità e integrità” che
avevano legittimato il conferimento dell'ambito titolo diciassette
anni fa. Insomma, una decisione clamorosa,
toccata in passato solo ad altri due siti storici: la Elbe Valley a Dresda e l'Arabian Oryx Sanctuary in Oman.
IL PARCO NAZIONALE DI SALONGA
In corso fino al prossimo 31 luglio, la
44esima Assemblea del Comitato del Patrimonio Mondiale non ha però
mancato di regalare sorrisi e soddisfazioni. A gioire, fino a oggi, sono
soprattutto i rappresentanti del parco nazionale di Salonga, la
grande area verde della Repubblica Democratica del Congo.
Ritenuta la
più estesa riserva africana all'interno della foresta equatoriale,
l'oasi è stata rimossa lo scorso 16 luglio (giorno
d'inaugurazione dell'evento) dalla List of World Heritage in
Danger – la lista riservata ai patrimoni del mondo in pericolo.
Una decisione motivata dal miglioramento dello stato
di conservazione del parco – popolato da elefanti, coccodrilli e bonobi qui protetti contro l'estinzione.
VENEZIA E LO SPETTRO DELLA “DANGER
LIST”
A tirare un sospiro di sollievo,
infine, è anche la “nostra” Venezia. Iscritta tra i patrimoni mondiali dal 1987, la città lagunare ha rischiato di
entrare a far parte della “Danger List”. Al termine di un
dibattito in cui sono stati discussi i temi che da anni
affliggono il capoluogo veneto – dalle “grandi navi” ai
fenomeni di acqua alta, dalla gestione del turismo alla preservazione
del delicatissimo equilibrio dell’ecosistema locale –, il
Comitato Unesco ha apprezzato gli sforzi compiuti dal governo e dalle
autorità cittadine negli ultimi mesi, allontanando così lo spettro dell’iscrizione
nella lista dei patrimoni in pericolo.
“Scongiurata l’iscrizione di
Venezia nella lista del patrimonio dell’umanità in pericolo”,
ha dichiarato al riguardo il Ministro della Cultura, Dario
Franceschini. “Grazie alle decisioni del governo sul blocco del
passaggio delle grandi navi davanti a San Marco e al canale della
Giudecca si è raggiunto un primo, importante risultato. Adesso”,
ha concluso Franceschini, “l’attenzione mondiale su
Venezia deve rimanere alta, ed è dovere di tutti lavorare per la
protezione della laguna e individuare un percorso di sviluppo
sostenibile per questa realtà unica, in cui la cultura e l’industria
creativa sono chiamate a giocare un ruolo da protagoniste”.
[Immagine in apertura: Liverpool. Photo by Ryan Warburton on Unsplash]