33 Giri Italian Masters

Mercoledì 18 novembre – dalle ore 21:15

Una nuova stagione di 33 Giri Italian Masters – la serie dedicata agli album che hanno segnato la nostra storia musicale – sta per debuttare su Sky Arte, dando “voce” a otto grandi nomi della scena italiana e ad altrettante pietre miliari della discografia.Davanti ai mixer degli studi di registrazione dove molti di questi album sono stati realizzati, il celebre discografico Stefano Senardi, ideatore e curatore della serie, contestualizzerà ogni opera all’interno della storia della musica italiana, insieme alle parole dei diretti protagonisti e dei testimoni che hanno partecipato alla loro creazione. I ricordi e gli aneddoti di musicisti, produttori e discografici che hanno contribuito al loro successo affiancheranno gli interventi degli artisti che ne hanno tratto ispirazione e li reinterpretano esclusivamente per Sky Arte.Il risultato è un ascolto approfondito e inedito di brani conosciutissimi, reso ancora più emozionante dal ritrovamento del multitraccia originale, esaminato al mixer in ogni suo arrangiamento, con il contributo del leggendario fonico Maurizio Biancani.La serie, scritta dall’autore Edoardo Rossi, realizzata da Except con la produzione esecutiva di Maurizio Vassallo, prenderà il via mercoledì 18 novembre. Il primo episodio sarà dedicato al disco live più venduto in Italia: Su e giù da un palco di Luciano Ligabue. Uscito nel 1997, rappresenta un picco nella carriera del rocker emiliano. Durante la puntata, girata nello Studio Esagono di Reggio Emilia, dove avvenne il mixaggio dell’opera, il produttore Fabrizio Barbacci esamina e scova, insieme a Maurizio Biancani, le curiosità nascoste fra le tracce degli inediti Il giorno di dolore che uno ha e Tra palco e realtà, oltre agli energici grandi successi in versione dal vivo Hai un momento dio?, impreziosito dall’assolo di Mick Taylor dei Rolling Stones, Urlando contro il cielo, Ho messo via e Quella che non sei. Partecipa alla puntata anche “La banda”, il gruppo di musicisti di Ligabue che suonò in quel disco. Roberto Pellati alla batteria e Rigo Righetti al basso, con i loro rispettivi strumenti, accennano le parti musicali con le quali hanno contribuito alla sezione ritmica; Mel Previte e Federico Poggipollini invece mostrano gli intrecci e gli arrangiamenti chitarristici. Luciano Ligabue racconta il contenuto delle canzoni, mentre lo scrittore Massimo Poggini, autore del libro Liga, e Stefano Senardi calano l’opera all’interno della storia della musica italiana.Il secondo episodio, sempre in onda mercoledì, sarà invece dedicato all’album T.R.E. ‒ Tabula rasa elettrificata di CSI – Consorzio Suonatori Indipendenti, considerato il primo disco di musica “alternativa” italiana a raggiungere la vetta della classifica nel nostro Paese. Per la prima volta dopo molti anni, i membri della band tornano a raccontare le fasi che portarono alla realizzazione di questo disco seminale. Al mixer, con Biancani, il bassista e produttore Gianni Maroccolo sviscera molti segreti che si celano negli arrangiamenti delle canzoni. Il cantante Giovanni Lindo Ferretti descrive la genesi del disco e l’esperienza che l’ha ispirato: il grande viaggio in Mongolia condiviso con il chitarrista Massimo Zamboni il quale, armato di chitarra, accosta alle parole l’esecuzione di alcune delle sue parti chitarristiche suonate nei brani di T.R.E.. Sempre alla chitarra anche Giorgio Canali mostra alcune delle parti che hanno caratterizzato il disco, mentre il pianista Francesco Magnelli e la cantante e corista Ginevra di Marco raccontano aneddoti sulle registrazioni e sulla scrittura dei brani. Tra gli intervistati anche il giornalista Luca Bernini, il discografico ex Polygram/Black out, la casa discografica che portò T.R.E. al numero uno, Luca Fantacone e Stefano Senardi, che in questa puntata ha il duplice ruolo di curatore del programma ed ex presidente della Polygram nel 1997, quando il disco uscì. Al mixer vengono esaminate Forma e sostanza, Matrilineare, Unità di produzione, M’importa n’a sega. I live saranno due: una versione a cappella di Accade eseguita da Giovanni Lindo Ferretti e una molto intima di Brace, suonata voce e piano da Francesco Magnelli e Ginevra di Marco.
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