Da regina a icona pop, da simbolo conservatore a emblema di un secolo. Elisabetta II è al centro di un nuovo libro illustrato. Un divertente compendio dedicato ai sei decenni di questo mito della cultura occidentale.

“God save the Queen” cantavano i Sex Pistols nel 1977, inaugurando un filone narrativo che avrebbe visto la regina al centro di numerosissime opere d'arte, canzoni, film e serie televisive di successo. Amata per il suo stile sgargiante e per i suoi inconfondibili completi color pastello, “sua maestà” è infatti da sempre considerata una icona vivente della cultura pop. La sua figura composta ed elegante (celebre anche per i suoi coloratissimi cappelli) è parte del nostro immaginario collettivo, e non c'è bisogno di essere inglesi per provare simpatia per lei. Leggenda della storia moderna con oltre sei decadi di attività alle spalle, Elisabetta II è da qualche giorno al centro di un nuovo libro illustrato. Autore del volume è Ivan Canu, che ha deciso di raccontare la lunghissima carriera della regina attraverso una serie di immagini divertenti dedicate ai momenti più rappresentativi della sua vita. DA REGINA A ICONA POP Edito da Centauria, God Save the Queen (nell'immagine in apertura, courtesy Ivan Canu) è un omaggio spumeggiante a questa protagonista della politica internazionale. Un tributo che viaggia su un doppio binario: quello della storia, della curiosità e dell'attualità, e quello del “what if”, immaginando come sarebbero andate le cose se la regina fosse stata una rocker come Elvis o avesse abbracciato il punk come stile. Uno sguardo divertente tanto nei testi quanto nelle immagini – che comprendono manifesti, mappe, icone che giocano con tradizione, modernità e rimandi ad arti diverse. “L’idea di realizzare un libro sulla regina frullava da un po’ a me e a Balthazar Pagani, che ha curato questo e altri libri che ho realizzato per Centauria”, ha dichiarato l'autore del volume. “Raccontare The Queen, la Regina con la maiuscola, la monarca dei record, la donna che ha attraversato quasi un secolo della storia contemporanea, un simbolo della Gran Bretagna nelle luci e nelle ombre”. LA REGINA DEI RECORD “Avendo la completa libertà di ideare, progettare, disegnare e scrivere questa storia, ne ho fatto una personale piccola storia di un’epoca, quella della British Culture, letta sui libri, vista al cinema e alla televisione, ascoltata nella musica, guardata sulle riviste e poi vissuta da bambino, da ragazzo e ancora adesso”, continua Ivan Canu. “Elisabetta è l’idea più vicina all’eternità che possiamo pensare: ti dà l’impressione che ci sia sempre stata e che ci sarà sempre, a dispetto dell’età anagrafica. Che poi abbia di recente rifiutato anche il premio come “anziana più arzilla del mondo”, oltre a stigmatizzare la gaffe di chi glielo ha assegnato, ribadisce che Elisabetta è già oltre la categoria dell’umano. È una rappresentazione vivente, in questo forse davvero simile alla prima Elisabetta, che i poeti e gli adulatori chiamavano 'Gloriana' magnificandone le virtù femminili quando già da tempo erano svanite giovinezza e bellezza. Perché la regina restava oltre il tempo, oltre le contingenze, identica sempre, sempre rassicurante”.
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