La residenza artistica per performer e poeti sperimentali
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Fondazione Merz e Associazione Amalgama lanciano una call rivolta ai poeti sperimentali. L’obiettivo? Promuovere le competenze interdisciplinari e sviluppare un nuovo “digital tool”, seguendo il tema dell’incontro fra tecnologia e spiritualità. Per partecipare c’è tempo fino al 20 maggio.
Aperto il bando per la quarta edizione di Residenza Poietica, nata dalla collaborazione tra Fondazione Merz e Associazione Amalgama, e rivolta a giovani poeti e performer sperimentali under 30 attivi sul territorio nazionale e internazionale. Con l’obiettivo di mettere in connessione diverse professionalità artistiche, promuovendo lo sviluppo di competenze trasversali, la residenza è aperta a team – composti da un minimo di due e un massimo di cinque creativi – di cui faccia parte almeno un poeta sperimentale.LA RESIDENZA PER POETI SPERIMENTALI A TORINOL’edizione 2024 si articola attorno al tema Tecnosciamanismo: alchimie in versi nell'era dell'iperconnessione. I partecipanti sono quindi invitati ad approfondire l’incontro fra tecnologia e spiritualità, proponendo un progetto intermediale e multimediale, che possibilmente preveda lo sviluppo di uno strumento digitale. La residenza avrà luogo a Torino per tre settimane, dal 27 agosto al 17 settembre. Al termine del periodo, il risultato della ricerca – finanziato con un budget complessivo di 3mila euro – sarà presentato nell’ambito della programmazione autunnale della Fondazione Merz.COME PARTECIPARE AL BANDOPer partecipare al bando c’è tempo fino al 20 maggio. Il team può mandare la propria candidatura attraverso l’apposito form online, allegando il proprio portfolio, una proposta progettuale per la realizzazione di un’opera di new media art in cui la poesia performativa sia protagonista, e una scheda di approfondimento sul prototipo del “digital tool” che si intende sviluppare. I progetti passeranno poi al vaglio di una giuria d’eccezione, composta da Associazione Amalgama e Fondazione Merz, insieme all’artista Angelo Plessas e Mekit, studio torinese specializzato in Interaction Design.[Immagine in apertura: foto di Hulki Okan Tabak su Unsplash]