Il "nuovo" volto della Torre Velasca di Milano
ARCHITETTURA
Icona architettonica di Milano, la Torre Velasca torna a mostrarsi dopo il restauro. Curato dallo studio Asti Architetti e protrattosi per 18 mesi, fra lavori, analisi materiche e studi documentali storici, l'intervento sulla celebre opera dei BBPR sarà completamente ultimato nel 2023.
Negli ultimi 18 mesi la Torre Velasca di Milano è rimasta celata dietro i teli e il ponteggio del cantiere di restauro. L'edificio emblema della ripresa post-bellica del capoluogo lombardo, eretto fra il 1956 e il 1958 su progetto dello studio di architettura BBPR, torna ora progressivamente a mostrarsi. Ha infatti preso il via lo smantellamento del cantiere allestito per il risanamento delle facciate. L'intervento complessivo, che riguarda anche gli spazi interni e ha previsto pure azioni di consolidamento strutturale, porta la firma di Asti
Architetti, che ha lavorato con lo studio CEAS e con ESA Engineering in stretto coordinamento con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Milano.
IL RESTAURO DELLA TORRE VELASCA DI MILANO
Dalla sua ultimazione ai giorni nostri, la Torre Velasca non era mai stata oggetto di opere di risanamento, manutenzione e riqualificazione. Sviluppato nell'arco di un biennio, il progetto "è caratterizzato dalla considerazione dell’'immagine d’insieme' della Velasca, nell’intento di identificare le funzioni ricercate della Committenza, riservando una particolare attenzione alla definizione del complesso edilizio, alle tipologie e ai caratteri architettonici delle unità interne di uffici e abitazioni", come ha raccontato l'architetto milanese Paolo Asti. A guidare la mano del progettista e del suo team è stata la volontà di "far propria la 'sensibilità spaziale' che era alla base del progetto originario dei BBPR". Un principio che ha comportato una doverosa fase di studio dell'opera e di tutti i suoi dettagli, resa possibile anche grazie al supporto dell’architetto Belgiojoso: a lui si deve la concessione dell’accesso agli archivi originali dei disegni dell'edificio. "Ogni unità è diversa dalle altre, sia negli uffici, sia nelle residenze, sia nelle unità commerciali ai piani base, rispecchiando la varietà compositiva delle facciate, lo studio degli interni, la distribuzione, il rapporto tra interno ed esterno, gli arredi fissi, i materiali di finitura e i colori”, ha aggiunto Asti.
LA STORIA DELLA CELEBRE TORRE PROGETTATA DA BBPR
Per la fine di settembre è prevista la conclusione del disallestimento del ponteggio; proseguiranno anche il prossimo anno i lavori previsti all'interno della Torre, curati a loro volta dal medesimo studio. In particolare, per quanto riguarda la scelta della tonalità da assegnare alle facciate, si è puntato sul ripristino del colore originario: un particolare "rosa-grigio", progressivamente perso per effetto degli agenti atmosferici e del tempo. Anche in questo caso, è stato necessario condurre analisi scientifiche materiche sull’intonaco, studi sul campo, ricerche storiche documentali; sono state inoltre recuperate testimonianze utili al ripristino di tutti gli elementi chiave. Al pari del grattacielo Pirelli di Gio Ponti, la Torre Velasca è considerata un simbolo dell'architettura del Novecento di Milano. Fin dagli anni Cinquanta, ha suscitato reazioni contrastanti, incontrando estimatori e oppositori. Alta 106 metri e d'impronta brutalista, all'interno della sua inconfondibile "struttura a fungo" ospita esercizi commerciali, uffici e studi professionali; negli ultimi sette piani sono presenti residenze private.
[Immagine in apertura: Milano, Torre Velasca. Photo © Giacomo Albo. Courtesy Hines Italy]