Dopo più di 10 anni dalla sua chiusura per restauro nel 2013, a Torino il Museo regionale di Scienze naturali torna ad accogliere i visitatori. Grazie a un finanziamento di oltre 4 milioni, l’istituzione piemontese si è dotata di un rinnovato percorso espositivo e di strumenti digitali all’avanguardia.

Sono passati oltre 10 anni dal rovinoso incendio che nell'agosto 2013 portò alla chiusura (e al conseguente lungo restauro) del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Finalmente, grazie ai numerosi interventi infrastrutturali, di messa in sicurezza e di
adeguamento che si sono susseguiti nel tempo, l'istituzione è di nuovo operativa. La storica insegna con la dicitura “Museo di Zoologia”, installata al momento della prima apertura nel 1936, torna ad accogliere i visitatori all’entrata in via Accademia Albertina 15. RIAPERTO IL MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI DI TORINO I lavori per il ripristino dell’edificio – dall’adeguamento degli impianti di sicurezza ai nuovi arredi – sono stati finanziati con un investimento pari a 2,3 milioni di euro, destinati alla messa a norma degli impianti e all’agibilità, seguiti da altri 2 milioni per gli interventi impiantistici ed edili. “Quando ci siamo insediati il Museo Regionale era chiuso, i lavori bloccati, non c’erano le risorse
per completarli e questo ha rappresentato per anni una ferita aperta per Torino e per il Piemonte”, hanno
dichiarato il Presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori alla Cultura Vittoria
Poggio e al Patrimonio Andrea Tronzano. “Abbiamo fatto un grandissimo lavoro per sbloccare
quest’opera e ci siamo riusciti. Il cantiere è ripartito, abbiamo individuato le risorse per finanziare i
lavori e oggi riapriamo finalmente uno dei luoghi più amati dai piemontesi. Siamo orgogliosi dei
risultati, il 2024 è l’anno della rinascita del Museo che torna a essere fruibile per cittadini, turisti,
scuole e associazioni”, hanno aggiunto.A TORINO IL NUOVO VOLTO DI UNO STORICO MUSEO Il rinnovato percorso espositivo si snoda in tre aree principali: la prima, quella del Museo Storico di Zoologia, riunisce centinaia esemplari “naturalizzati” e scheletri della fauna di cinque continenti, alcuni dei quali hanno più di 200 anni. Protagonista di questa sezione è l’elefante Fritz, donato dal Viceré d'Egitto ai Savoia nel
1827.‌ Si incontra poi l’Arca delle Esplorazioni, dedicata ai viaggi naturalistici che nel corso del tempo hanno contribuito
all’arricchimento delle collezioni del museo. Si giunge, infine, alla Sala delle Meraviglie, dove i visitatori possono ammirare le più incredibili stranezze della natura, dagli imponenti rinoceronti fino al più piccolo insetto, passando per i cristalli, le pietre preziose e i minerali più disparati.‌LE NOVITÀ DIGITALI DEL MUSEO E IL PROGRAMMA DI INCONTRI L'esperienza di visita viene arricchita dagli innovativi strumenti digitali, come i due videomapping interattivi, le installazioni multimediali e un totem dotato di
intelligenza artificiale generativa che "ridà vita" al padre della biogeografia Sir Alfred Russel Wallace. La riapertura è infine accompagnata dal programma culturale Porte
aperte alla scienza, che ogni venerdì (prossime date: 19 e 26 gennaio e 2 febbraio) propone un talk su scienza e arte; il ciclo è organizzato da Fondazione Circolo dei lettori ed è curato da Luca Beatrice.[Immagine in apertura: Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino. Foto Simone Benso]
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