Dopo ingenti lavori di ristrutturazione e restauro, sono di nuovo visitabili gli spazi espositivi al primo piano di Palazzo Fortuny, a Venezia. Da giugno sarà aperto al pubblico anche il secondo livello, dedicato agli atelier del celebre artista spagnolo Mariano Fortuny, morto nel 1949.

Dopo una serie di interventi conservativi resi necessari in seguito ai danneggiamenti causati dall’eccezionale acqua alta del novembre 2019, riapre a Venezia Palazzo Pesaro Degli Orfei, meglio conosciuto come Palazzo Fortuny, la casa-atelier del poliedrico artista spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo e di sua moglie e musa inspiratrice Henriette Nigrin. Gli interventi nel palazzo veneziano di età tardo-gotica, salotto e luogo di riferimento a inizio Novecento per l’élite intellettuale italiana ed europea, prevedono anche un riallestimento complessivo dei piani nobili e la creazione di un museo permanente dedicato all’eclettica produzione dell’artista che fu, allo stesso tempo, pittore, scenografo, stilista, fotografo, incisore e designer. LA RIAPERTURA DI PALAZZO FORTUNY I consistenti e complessi lavori di ripristino e messa in sicurezza dell’edificio (iniziati nel 2020), sono stati seguiti dall’Ufficio Tecnico e Manutenzioni della Fondazione Musei Civici di Venezia. L’allestimento è stato invece curato dall’architetto e scenografo Pier Luigi Pizzi con la collaborazione di Gabriella Belli, Chiara Squarcina e del lighting designer Massimo Gasparon. Utilizzando l’enorme documentazione fotografica a disposizione che ritrae il celebre palazzo e gli ambienti dell’epoca, si è deciso di seguire quasi pedissequamente, per quanto possibile, la distribuzione interna degli spazi del tempo, e di rievocare, anche grazie al sapiente uso della luce naturale e artificiale, l’atmosfera originaria dell’iconico luogo lagunare acquistato da Mariano Fortuny nel 1898 e donato nel 1956 dalla vedova Henriette al Comune di Venezia. IL NUOVO PERCORSO ESPOSITIVO Il percorso espositivo segue un’interpretazione filologica della produzione di Fortuny. Al primo piano del palazzo torna visibile l’illusorio giardino incantato dipinto dall’artista ricorrendo al trompe l’oeil; lungo il portego, illuminato dalle caratteristiche polifore, trovano invece spazio i bozzetti preparatori per il Teatro delle Feste mai realizzato, i preziosi tessuti e vestiti tra i quali il Delphos (l'abito di seta plissé creato in dialogo con la moglie Henriette e che tutte le dive dell’epoca volevano indossare), le originali lampade disegnate da Fortuny, una selezione di vetri di Murano, quadri, mobili e oggetti vari collezionati nel corso della sua vita. Nelle salette laterali troviamo, inoltre, un’esposizione caratterizzata da un approccio museale più tematico. Da giugno, su prenotazione, sarà possibile accedere anche al secondo piano del palazzo, visitando per la prima volta l'atelier di Fortuny: il laboratorio tessile e quello fotografico, la tipografia completa di tornio e matrici per le incisioni, il teatro nel quale l’artista sperimentava le scenografie, i giochi di luce e gli effetti scenici divenuti famosi in tutto il mondo, e lo studio-biblioteca immortalato in moltissime fotografie d’epoca. [Immagine in apertura: Palazzo Fortuny, Venezia © Massimo Listri]
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