La rinascita della Venere

Domenica 14 aprile – ore 20:40


A Napoli, nella notte dell’11 luglio 2023, un rovinoso incendio ha distrutto la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto: l’opera in cenere era il rifacimento, in versione monumentale, della celebre (e omonima) opera datata 1967. Dopo otto mesi, la statua è “risorta”: la seconda versione, ricostruita attorno alla struttura in acciaio recuperata dalla scultura precedente, è tornata a ergersi fieramente in piazza Municipio.L’epopea di questa mitica scultura, simbolo di resilienza e del valore dell’arte come aggregante sociale e strumento educativo, viene raccontata nel documentario La rinascita della Venere, in onda su Sky Arte – in prima visione – domenica 14 aprile.Con la regia di Beatrice Corti, la pellicola ripercorre le vicende che hanno portato alla ricostruzione dell’opera. A seguito del rogo, infatti, i cittadini hanno sostenuto una campagna di crowdfunding, promossa dal Comune di Napoli e organizzata dall’associazione Altra Napoli EF, con lo scopo di raccogliere i fondi per restaurare l’opera. Pistoletto ha però scelto di finanziare personalmente l’intervento, così da devolvere il denaro raccolto a due associazioni sociali attive sul territorio: l'associazione La Scintilla, coinvolta nella tutela e nel sostegno delle persone affette da disabilità intellettiva, e la Cooperativa Sociale Lazzarelle, che invece si occupa del reinserimento nel mondo del lavoro di donne detenute.“La storia dell'arte è costellata di atti vandalici o di iconoclastia. Ma questa volta siamo di fronte a qualcosa di assolutamente inedito”, spiega Vincenzo Trione, storico dell'arte e curatore del programma Napoli Contemporanea. “Dietro l'unicità dell'evento c'è anche la valenza sociale dell'opera concepita da Pistoletto”, afferma. Valenza sociale che viene accentuata proprio dagli eventi che hanno accompagnato la ricostruzione dell’installazione.“Mi chiedono se ho paura che succeda di nuovo”, conclude Pistoletto. “Io penso che se dovrà bruciare dieci volte, che bruci dieci volte, ma la speranza è che alla fine non ci sia più questo problema di una società così devastata. Io porto l'arte come guida verso questa società armonica ed equilibrata”.
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