Riapre, dopo la ristrutturazione, la Burrell Collection di Glasgow. Grazie a una serie di misure, l'intervento coordinato dallo studio John McAslan + Partners consente ora di apprezzare l'eclettica raccolta artistica del museo in una struttura innovativa e all'avanguardia sul fronte della progettazione sostenibile.

Ospitata dal 1983 in un edificio immerso nel verde del Pollok Country Park, a ridosso dal centro di Glasgow, la Burrell Collection è un museo unico nel suo genere. Riunisce l'eclettica raccolta artistica donata nel 1944 alla città inglese da Sir William Burrell, mercante di navi, collezionista e filantropo, e da sua moglie. A comporla sono ben 9000 opere: da reperti preistorici a dipinti eseguiti da maestri del calibro di Manet e Degas, include specifici focus sull'arte tardo-medievale, sulla produzione in ceramica, bronzo e giada cinese, sui tappeti islamici e sulla pittura francese del XIX secolo. Nel 2016, l'ente benefico Glasgow Life, attivo in città in ambito culturale, sportivo e formativo, per conto dell'amministrazione comunale ha incarico lo studio John McAslan + Partners della ristrutturazione di questa prestigiosa sede espositiva.LA RISTRUTTURAZIONE DELLA BURRELL COLLECTION DI GLASGOW L'intervento, recentemente ultimato, restituisce alla città e alla sua comunità un sito particolarmente amato. Acclamato dalla critica, l'edificio in arenaria rossa, progettato poco meno di quarant'anni fa dagli architetti Barry Gasson, Brit Andresen e John Meunier, è stato oggetto di una minuziosa ristrutturazione. Tre gli obiettivi dell'operazione coordinata da John McAslan + Partners, studio con sedi a Edimburgo, Londra, Belfast e Sydney, che è stato affiancato in quest'occasione dagli specialisti di Atelier Ten e di Arup. In primo luogo, la ristrutturazione ha risolto le problematiche della struttura esistente sul fronte delle prestazioni ambientali; si è parallelamente puntato a rafforzare la relazione fra il parco circostante e il manufatto edilizio, e, dopo un'attenta valutazione, gli architetti hanno ridefinito i percorsi interni, rinnovando di conseguenza le modalità di fruizione della raccolta.UN MUSEO SOSTENIBILE "Abbiamo rispettato l'architettura originale e l'abbiamo adattata in modo appropriato", ha raccontato John McAslan, fondatore di John McAslan + Partners. "Inoltre, abbiamo introdotto tecniche di conservazione dell'energia", ha precisato. In particolare lo studio ha adottato l'approccio "Fabric First", che prevede una serie di strategie per ottimizzare le prestazioni di ciascuna componente. In concreto, ad esempio, sono stati riutilizzati i telai in alluminio esistenti, evitando l'aggiunta di oltre 8,5 tonnellate di tale materiale all'edificio, con un conseguente risparmio di 100 tonnellate di carbonio che sarebbero state emesse per la produzione del quantitativo richiesto. Questa, insieme ad altre misure, rende la rinnovata Burrell Collection un riferimento all'avanguardia nella progettazione museale sostenibile: è, infatti, il primo museo ristrutturato nel Regno Unito a ottenere una valutazione "Eccellente" secondo la certificazione BREEAM.  [Immagine in apertura: The Burrell Collection, Glasgow. Photo © Hufton+Crow]
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