Il romanzo d’esordio di un regista di culto
LETTERATURA
Il regista Emir Kusturica – due volte vincitore della Palma d’oro e Leone d’argento per la regia – torna in libreria con un nuovo libro. Un romanzo, il primo della sua carriera letteraria, che parla dell’amore per la verità e del coraggio di vivere fino in fondo la propria arte.
È un romanzo, certo, ma decisamente
autobiografico. Il nuovo libro di Emir Kusturica è fortemente legato
alla sua esperienza artistica e umana. Si intitola L'angelo
ribelle, ed è uscito il 1° marzo scorso per la casa editrice La nave di Teseo (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina).
Terza prova letteraria per il celebre
regista – dopo i precedenti Dove sono in questa storia e la
raccolta di racconti Lungo la Via Lattea –, il volume ruota
intorno alla figura dello scrittore, drammaturgo e saggista austriaco
Peter Handke, "outsider" della letteratura europea,
celebre per il sodalizio artistico con il regista Wim Wenders (il
film del 1972 Prima del calcio di rigore è tratto proprio
dall'omonimo romanzo di Handke).
IL PRIMO ROMANZO DI EMIR KUSTURICA
A dare il
via alla narrazione è la consegna del Premio Nobel per la
Letteratura all'autore croato, insignito del riconoscimento
nel 2019 insieme alla polacca Olga Tokarczuk. Il conferimento del
titolo fu seguito da numerose polemiche da parte degli esponenti del
mondo della cultura, a causa della presunta vicinanza dello scrittore
alla politica del serbo Slobodan Milošević.
A partire da questo
evento (vissuto in prima persona da Kusturica, amico dello scrittore
e con lui in viaggio a Stoccolma in occasione della premiazione), il
regista di Sarajevo inizia una lunga serie di illuminanti
riflessioni, che molto hanno a che vedere con l'amicizia tra i due
intellettuali; due figure certamente non allineate al pensiero
dominante, che tra le pagine del libro si inseguono e rincorrono guidati dalla stessa missione: vivere la
propria arte fino in fondo, mettendo a repentaglio la propria
immagine pubblica e la propria carriera pur di difendere i propri principi e
ideali. Perché “i
marinai nella loro solitudine desiderano essere in un altro posto,
non su una nave, mentre gli scrittori, nei loro pensieri, navigano
sempre”.
“L'ANGELO RIBELLE” DI EMIR
KUSTURICA
Scorrendo le oltre 170 pagine del
libro, i temi della libertà di espressione e della libertà
dell’arte emergono in maniera concreta e si ripetono con insistenza.
Guidato dalla figura del falco, animale iconico della tradizione
folkloristica serba (“quando il falco non ti dice nulla, ma ti
guarda a lungo, ti è stato detto tutto”), lo scrittore si
lascia andare a racconti sulla storia tormentata del suo
popolo e sulle vicende politiche legate alle guerre d'indipendenza
dell'ex Jugoslavia, confessioni e pensieri filosofici sulla vita, e
certamente digressioni cinematografiche: “Spartacus, Rocco e i
suoi fratelli, Andrej Rublëv, Il cielo sopra Berlino, Taxi Driver. I
film e i libri, se sono opere di valore artistico, ci conducono
sempre sulla pista della trascendenza, là spariscono gli schemi del
tempo”. Un’avventura letteraria che parte dai Balcani e
attraversa l’Europa, in cerca dell'essenza dell'uomo moderno.