Roma e Salina sono protagoniste della XVI edizione del festival del Documentario Narrativo, ideato e diretto da Giovanna Taviani. Al via il 30 giugno nella Capitale, affronta quest'anno il tema "Diaspore incontri e metamorfosi" con anteprime nazionali e mondiali.

Conto alla rovescia per la sedicesima edizione del progetto SalinaDocFest – Festival Internazionale del Documentario Narrativo, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura e quest'anno legato al tema Diaspore incontri e metamorfosi. A fare da cornice alla rassegna, in programma dal 30 giugno al 3 luglio 2022, è la Casa del Cinema - Villa Borghese, che ospiterà gli appuntamenti della kermesse ideata e diretta da Giovanna Taviani. Riflettori puntati, prima di tutto, sulle sei pellicole in concorso quest'anno, quattro delle quali presentate al festival in anteprima nazionale e una in anteprima mondiale. Due i focus di questa edizione: si va da quello intitolato Le metamorfosi del linguaggio del reale. Il documentario d’animazione, declinato fra proiezioni e masterclass, per arrivare a Isole Vulcani Energia, incentrato sul tema della tutela delle ricchezze ambientali. Nutrito il parterre degli ospiti che si susseguiranno nell'arco delle quattro giornate dell'evento, mentre ad assegnare il Gran Prix Media Fenix al Miglior Documentario del Concorso Internazionale SDF 2022 è una commissione composta da Laura Delli Colli (Presidente), Igiaba Scego e Gioia Avvantaggiato. Previsto anche il Premio Studenti Dams / Università degli Studi Roma Tre.IL SALINA DOC FEST ALLA CASA DEL CINEMA DI ROMA Il cuore della manifestazione è rappresentato dalla proiezione delle opere in concorso, la cui visione è gratuita. A "sfidarsi", contendendosi il riconoscimento associato al SalinaDocFest, saranno il film ucraino Terykony, con cui il regista Taras Tomenko, originario di Kiev, lancia un appello per la pace a partire dalla storia di due bambini del Donbass, e l'opera Ma vie en papier: girata da Vida Dena fra Belgio, Francia e Iran nel 2022, ricostruisce il trauma della fuga e le speranze per un futuro in Europa di una famiglia siriana rifugiata a Bruxelles. In cartellone anche Nous, etudiants! di Rafiki Fariala, un racconto fra difficoltà e sogni della gioventù della Repubblica Centrafricana; Bettina di Lutz Pehnert, che accende i riflettori sulla vicenda della cantautrice tedesca Bettina Wegner (nata a Berlino Ovest e cresciuta a Berlino Est) da lei stessa ripercorsa; Dida di Nikola Ilić e Corina Schwingruber Ilić, a cavallo fra Svizzera e Serbia. Chiude la selezione, frutto del lavoro di Antonio Pezzuto, Annamaria Pasetti e Paola Cassano, il film italiano Piazza, con cui Karen Di Porto conduce gli spettatori nella quotidianità del quartiere ebraico romano e della sua comunità.APPUNTAMENTO A SALINA A SETTEMBRE Dopo Roma, questa edizione del festival nel segno di Diaspore incontri e metamorfosi (tema che invita a una riflessione "sulla pluralità e il molteplice - nella storia, nel presente e nell’arte - a partire dalle molte ibridazioni che il linguaggio del documentario ha attraversato negli ultimi anni"), si sposterà a Salina. Nell'isola eoliana, dal 15 al 18 settembre, l'appuntamento proseguirà con il concorso nazionale Isole.Doc e il conferimento di alcuni riconoscimenti, fra cui il Premio Signum. [Immagine in apertura: photo Cris Toala Olivares]
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