In provincia di Siena, dopo 2300 anni, dal sottosuolo sono riemerse oltre 20 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto, oggetti, monete. Una scoperta di straordinario rilievo, cui seguiranno la nascita di un museo dedicato e di un parco archeologico a San Casciano dei Bagni.

Esattamente a cinquant'anni di distanza dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, la cui scoperta avvenne il 16 agosto 1972 nelle acque dello Ionio, l'attenzione internazionale torna a concentrarsi sull'Italia e sul suo ineguagliabile patrimonio artistico e culturale per un evento altrettanto eccezionale. Nell'ambito della campagna di scavo nel santuario etrusco-romano connesso all’antica vasca sacra della sorgente termo-minerale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena, sono state infatti rinvenute oltre 20 statue di bronzo. In perfetto stato di conservazione, queste opere erano accompagnate da ex voto, oggetti e da cinquemila monete in oro, argento e bronzo. ll ritrovamento, reso noto in queste ore, è avvenuto nelle prime settimane di ottobre; l'operazione rientra nello scavo promosso dal Ministero della Cultura e dal comune toscano con il coordinamento del prof. Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena.I DETTAGLI DELLA SCOPERTA ARCHEOLOGICA A SAN CASCIANO DEI BAGNI In termini di "scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo" si è espresso proprio il prof. Tabolli. Per il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, siamo di fronte a "un ritrovamento eccezionale, che conferma una volta di più che l'Italia è un paese di tesori immensi e unici. La stratificazione di diverse civiltà è un unicum della cultura italiana". Grazie ai recenti finanziamenti del MiC, è stato inoltre annunciato che a San Casciano verrà realizzata una struttura museale destinata a questi reperti, oltre a un vero e proprio parco archeologico. Quello del sito toscano, precisa proprio la nota ministeriale, rappresenta il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo. Di quell'epoca, infatti, era soprattutto nota la statuaria in terracotta. OLTRE 20 STATUE IN BRONZO IN ECCEZIONALE STATO DI CONSERVAZIONE Dai bronzi riemersi dal fango caldo "riprendono vita" le divinità venerate in loco, fra cui Igea e Apollo. Presente anche una statua bronzea che ricorda l'Arringatore rinvenuto a Perugia, incluso nelle collezioni storiche del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Ma c'è di più: grazie alle peculiari condizioni che hanno accompagnato nei secoli queste opere, in larga parte datate tra il II secolo a.C. e il I secolo d.C., il loro stato di conservazione è tale da consentire persino la leggibilità delle iscrizioni in etrusco e latino incise prima della loro realizzazione. Si riconoscono, ad esempio, i nomi di potenti famiglie etrusche del territorio dell’Etruria, oltre a iscrizioni in latino in cui si fa riferimento alle fonti del Bagno Grande di San Casciano. Per il Direttore di scavo, Emanuele Mariotti, che ha diretto i lavori per 14 settimane, tra giugno e ottobre, "i ritrovamenti e la monumentalità del sito hanno superato le nostre aspettative. Bisogna notare come l’eccezionalità del contesto non derivi solo dalle stratigrafie fangose ma intatte all’interno della vasca, così ricche di tesori d’arte e numismatici, ma anche dall’architettura con cui fu concepito, in epoca primo-imperiale, il cuore del santuario, destinato a raccogliere le potenti acque calde della sorgente, oggi del Bagno Grande". [Immagine in apertura: Courtesy Ministero della cultura]
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