A Venezia è stato svelato al pubblico un piccolo capolavoro, ritrovato nei depositi del Museo Correr: dopo scrupolose indagini e un accurato restauro, si ipotizza che sia stato dipinto dalla mano esperta del maestro del Rinascimento Andrea Mantegna.

Dalla Fondazione Musei Civici di Venezia arriva la notizia di un’importante scoperta: si tratta del ritrovamento di un piccolo dipinto su tavola, rinvenuto in condizioni non ottimali nei depositi del Museo Correr. L’opera – che raffigura la Madonna col Bambino Gesù, San Giovanni Battista fanciullo e sei sante – è subito stata notata dall’attuale conservatore del museo per la sua straordinaria fattura, indirizzata a ricerche più approfondite e sottoposta a uno scrupoloso intervento di restauro finanziato dalla Fondazione G. E. Ghirardi. Le indagini diagnostiche hanno portato a intravedere nel dipinto la mano esperta di Andrea Mantegna.IL DIPINTO ATTRIBUITO AD ANDREA MANTEGNA Il piccolo dipinto sembrerebbe, per soggetto e composizione, il “gemello” di un capolavoro conservato nell’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston e attribuito al maestro del Rinascimento, proveniente dalle celebri collezioni mantovane dei Gonzaga ed eseguito su loro prestigiosa committenza alla fine del Quattrocento. Combaciando perfettamente in alcuni specifici punti, è lecito supporre che i due lavori siano stati realizzati a partire dallo stesso cartone, nel medesimo atelier e a breve distanza di tempo. Quello veneziano, però, resta incompiuto, abbandonato per qualche motivo dal maestro poco prima che fosse terminato. Nel corso del 2024, l’opera sarà protagonista non solo di ulteriori studi, ma anche di numerose iniziative espositive programmate tra Piazzola sul Brenta, città natale del Mantegna, e il Museo Correr di Venezia.LA SCOPERTA DELLA FONDAZIONE MUSEI CIVICI DI VENEZIA “Questa storia incredibile inizia quando un nostro conservatore del museo nel prevedere un intervento di restauro ha colto dalla poco leggibile superficie della tavola dipinta alcuni indizi che potevano celare un’opera dal grande valore artistico”, ha dichiarato Mariacristina Gribaudi, presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia. “Una storia il cui lieto fine potrebbe restituire alla città un prezioso dipinto. Sono emozionata e orgogliosa di questa scoperta. Ringrazio la Fondazione Ghirardi che con noi ha accettato la scommessa di restaurare l’opera, riportando alla luce uno dei tanti tesori nascosti nei nostri depositi”.UN MISTERO ANCORA TUTTO DA SCOPRIRE Sono ancora tanti gli interrogativi che, per il momento, restano aperti. Ad esempio, chi fu il committente dell’opera? Le indagini preliminari suggeriscono che possa trattarsi di una donna, forse una illustre dama dei Gonzaga. E ancora, perché sono state predisposte due versioni del dipinto, e a chi erano indirizzate? Rimane ancora sconosciuto, inoltre, l'avventuroso viaggio che ha portato il dipinto nella laguna veneziana, fino a giungere nelle mani del collezionista Teodoro Correr, da cui nasce la Fondazione Musei Civici di Venezia. [Immagine in apertura: courtesy Fondazione Musei Civici di Venezia. Photo Elisa Chesini]
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