In Veneto una "scuola senza mura" intitolata a Gianni Rodari
ARCHITETTURA
Prenderà il via in primavera il cantiere per la costruzione della nuova scuola primaria di Parè di Conegliano, in provincia di Treviso. Intitolata a Gianni Rodari, è stata disegnata da C+S ARCHITECTS, lo studio fondato e guidato da Carlo Cappai e Maria Alessandra Segantini fresco vincitore del titolo "Architetto italiano 2022".
I recenti dati diffusi dal MIUR hanno restituito uno scenario diversificato dell’edilizia scolastica italiana, con differenze a livello di dotazioni e servizi, come palestre e mense, delle strutture destinate alla formazione delle giovani generazioni in giro per il Paese. Non è dunque un caso che uno dei più significativi investimenti sostenuto con i fondi del PNRR riguardi proprio la progettazione di nuove scuole: ben 212 quelle che dovrebbero sorgere nei prossimi anni, tramite concorso, in tutte le regioni. Seppur non inclusa in questo ambizioso processo concorsuale, la nuova scuola primaria Rodari, disegnata da C+S ARCHITECTS – Carlo Cappai, Maria Alessandra Segantini, costituisce un esempio di progettazione scolastica innovativa.IN VENETO LA SCUOLA PRIMARIA CHE ABBATTE I MURI
Recentemente approvato, il polo scolastico in questione sorgerà a Parè di Conegliano (Treviso) e porterà la firma dello studio che, solo poche settimane fa, si è aggiudicato il titolo di Architetto italiano 2022 alla X edizione del premio assegnato dal Consiglio Nazionale degli Architetti. I lavori, che partiranno in primavera, sono finalizzati alla nascita di un edificio di 2.119 metri quadrati, in un lotto di 6.800. Intitolata a Gianni Rodari, la nuova scuola disporrà di dieci aule, tutte collocate lungo il perimetro così da favorire la continuità visiva e fisica con la circostante area verde, e sarà in grado di accogliere fino a 250 studenti. A caratterizzarla, oltre alla pianta circolare e allo sviluppo su un unico livello, è la peculiare scelta compiuta sul fronte dei materiali, capace di sollecitare l'idea di una struttura priva di muri esterni. Le pareti perimetrali, infatti, saranno costituite da uno strato di policarbonato alveolare traslucido all’esterno e di vetro stratificato all’interno: una modalità che consentirà alla luce naturale di diffondersi nelle aule, assicurando condizioni di illuminazione ideali per lo svolgimento della didattica. Proprio la luce, inoltre, costituisce un tratto saliente dell'intero intervento, come testimoniano anche gli spazi comuni, a partire dall'atrio, contraddistinti da una successione di lucernari.SCUOLA, AMBIENTE E SPAZIO PUBBLICO
"Verso l’esterno la scuola si presenta come un padiglione nel parco. Il fronte è semplice: un volume sospeso rivestito in mosaico di vetro bianco (materiale riciclabile e di grande durabilità) che poggia su un sistema strutturale puntiforme di pilastrini in acciaio", ha spiegato l'architetta Segantini. Oltre al ricorso a fonti energetiche rinnovabili e alternative, all'adozione di una struttura in acciaio (riciclabile a fine vita dell’edificio) e del sughero per la pavimentazione (materia biodegradabile al 100%, riciclabile e rinnovabile), la futura scuola Rodari si inserisce nel lotto assegnato con discrezione. Lo dimostrano non solo le strategie compositive, ma anche la conservazione delle presenze vegetali esistenti, fra cui due filari di tigli e due grandi cedri, che verranno rafforzate da ulteriori piantumazioni. "Abbiamo concepito questo edificio scolastico immaginando la possibilità di realizzare uno spazio che possa essere usato da tutta la comunità, in tempi diversi e vissuto dagli studenti, dai docenti e dai ragazzi come un grande polo culturale trasparente e aperto che stimola la curiosità e lo scambio di esperienze e conoscenze", precisano i progettisti, che di fatto hanno posto le condizioni per un impiego pienamente pubblico del plesso oltre i tradizionali orari di apertura.
[Immagine in apertura: Render Daniele Spina]