Sul suo esteso territorio (secondo in Europa per dimensioni), l'Ucraina conserva ben sette siti storici inclusi nella lista UNESCO. Monumenti disseminati tra Kiev, Odessa e Leopoli, e che oggi rischiano di essere distrutti a causa del conflitto in atto.

Continua senza tregua l'assedio dell'esercito russo nei confronti dell'Ucraina. Uno scenario politico preoccupante quello che ormai da giorni sta vivendo la comunità internazionale, in larghissima parte solidale nei confronti della popolazione assediata. E mentre bambini e donne fuggono dal Paese in cerca di riparo, il mondo tiene il fiato sospeso: la rabbia e l'afflizione causate dalle immagini che ci giungono da Kiev e dai territori sotto attacco si fondono alla frustrazione e alla paura per il domani.  I SETTI SITI UNESCO DELL'UCRAINA A subire “silenziosamente” le ripercussioni di questa guerra c'è anche il tesoro culturale dell'Ucraina. Un tesoro che coinvolge opere d'arte e monumenti di tutte le epoche, sparsi su un territorio che è il secondo in Europa per estensione.  Sono sette, in particolare, i siti ucraini iscritti nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. Minacciati dai bombardamenti, questi beni storici e artistici rischiano ora di essere distrutti, devastati, razziati. Sono pagine di storia millenaria che potrebbero sparire in pochi secondi, cancellando per sempre tracce del nostro passato d'incredibile importanza. I TESORI DI KIEV E LEOPOLI Tra i monumenti simbolo della cultura ucraina, oggi oggetto di preoccupazioni da parte della comunità mondiale, spicca la suggestiva Cattedrale di Santa Sofia a Kiev, primo monumento della nazione a essere inserito nella prestigiosa lista. Completato intorno al 1050, l'imponente edificio ortodosso, simbolo dell'unità del Paese, svetta nel centro della capitale con le sue cupole dorate. Situata a circa 70 chilometri dal confine polacco, Leopoli è uno dei maggiori centri turistici dell'Ucraina. Fondata nel Basso Medioevo, la città conserva i resti del suo fiorente passato tra le stradine del centro storico. Sito UNESCO dal 1998, con i suoi pregevoli edifici barocchi, questo patrimonio urbanistico è ormai da giorni meta di profughi in fuga verso la Polonia. Le sirene di allarme echeggiano tra i vicoli, mentre treni e automobili partono per portare i civili al riparo dal conflitto. IL PATRIMONIO CULTURALE UCRAINO Costruita dall'architetto ceco Josef Hlávka tra il 1864 e il 1882, la maestosa Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati rappresenta una magistrale sinergia di stili architettonici. Situato a Černivci, nella regione occidentale del Paese, il complesso edilizio (di cui fa parte oggi anche l'università cittadina) è attualmente a forte rischio di devastazione. Una sorte condivisa con altri luoghi quali l'antica città di Chersoneso Taurica, nei pressi di Sebastopoli (fondata dai greci dorici nel V secolo a.C. sulle rive settentrionali del Mar Nero) e il complesso di chiese in legno delle Tserkvas (chiese ortodosse situate tra Polonia e Ucraina e iscritte alla lista UNESCO dal 2013). IL COMMENTO DELL'UNESCO Agli straordinari monumenti sopra citati si aggiungono inoltre le antiche faggete ucraine (foreste primordiali protette per la loro eccezionale biodiversità) e ulteriori diciassette siti prossimi alla candidatura. Tra questi l'iconica Scalinata Potëmkin, i resti dell'antica città di Tyras e l'intero centro storico di Odessa (tra le opere custodite nel museo della città c'è anche un Caravaggio dalla storia travagliata, qui conservato insieme ad altri capolavori di Guercino, Rubens e David). Di fronte alla ricchezza paesaggistica e culturale dell'Ucraina, e nella speranza di poter contribuire a evitare danni irrimediabili a questi monumenti, l'UNESCO ha diffuso nelle ultime ore una dichiarazione che esprime tutta la preoccupazione verso questi e altri luoghi storici. Luoghi che appartengono non solo alla nazione Ucraina, ma all'umanità intera. [Immagine in apertura: Lviv, Ucraina. Photo by Nico Benedickt on Unsplash]
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