Coniugare sport, natura e strategie per il contenimento dell'impatto ambientale: questa l'idea alla base del progetto dell'International Forest Stadium, sviluppato per la città di Milano da un team di progettisti che include lo studio guidato dall'architetto Stefano Boeri. 

Sono trascorsi quasi dodici mesi dall'annuncio del progetto vincitore del concorso per il nuovo stadio delle società calcistiche AC Milan e FC Internazionale Milano. A trionfare nella competizione internazionale, indetta nel 2019, è stata la proposta denominata La Cattedrale, sviluppata dallo studio di architettura Populous. A misurarsi con quel tema, fra gli altri partecipanti, fu anche il raggruppamento formato dagli studi Stefano Boeri Architetti e Fabio Novembre, con ARUP per gli impianti, Michel Desvigne Paysagiste (per il paesaggio) e Studio Laura Gatti (per gli aspetti agronomici). Ribattezzato International Forest Stadium, il progetto è stato recentemente presentato nel corso dell'iniziativa Dibattito Pubblico Stadio Milano.​IL PROGETTO DELL'INTERNATIONAL FOREST STADIUM DI MILANO Aspetto distintivo di questa visione progettuale è la "convivenza" fra l'impianto sportivo, propriamente detto, e la componente vegetale. Si tratta, infatti, di uno "Stadio – Bosco", dotato di 5.700 metri quadrati di superfici verdi orizzontali, in copertura, di 7.000 metri quadrati di facciate verdi, provviste di 3.300 alberi e 56.300 arbusti di 70 specie diverse. Presenze con cui l'International Forest Stadium sarebbe in grado di assorbire 162 tonnellate di CO2 ogni anno. La struttura, in altre parole, è stata concepita come un "polmone verde" per la città di Milano, capace di contribuire alla riduzione dell’effetto "isola di calore". Non solo: il ricorso a superfici fotovoltaiche e l'adozione di specifiche strategie di gestione delle acque e dei rifiuti consentirebbe all'arena di ridurre il proprio impatto ambientale, puntando all'autosufficienza energetica. UNO STADIO-BOSCO CON UNA TORRE DI LUCE A caratterizzare ulteriormente lo "Stadio – Bosco" sono alcune specifiche componenti. A partire dalla pista di corsa, posizionata all’ultimo livello e pensata come uno spazio per allenarsi e passeggiare, godendo di una vista panoramica. Essendo destinato a due distinti club calcistici, questo impianto celebrerebbe le identità e la storia di entrambi attraverso la Torre di Luce, un landmark luminoso, riconoscibile a distanza, capace di segnalare attraverso i colori la squadra in campo. Il tema dell'impiego degli alberi all'interno di uno stadio era stato in precedenza affrontato anche dall'architetto Angelo Renna. Nel 2020 aveva immaginato una soluzione dall'alto valore simbolico per il San Siro di Milano: anziché abbatterlo, con la sua visione progettuale lo aveva reso un “tempio della natura” per ricordare, proprio attraverso gli alberi, le vittime del Coronavirus. [Immagine in apertura: The International Forest Stadium - Bird View. Courtesy Stefano Boeri Architetti]
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