Sound Gigante – Storia alternativa della musica italiana

Mercoledì 15 febbraio – dalle ore 21:15

Una intensa serata all’insegna di Sound Gigante – Storia alternativa della musica italiana attende il pubblico di Sky Arte mercoledì 15 febbraio. Ad andare in onda sono infatti tutti gli episodi della serie che approfondisce le vicissitudini della musica italiana recente, quando i protagonisti erano elementi come innovazione, avanguardia, sperimentazione. Si inizia con il 1964, anno in cui il film Per un pugno di dollari irrompe nella storia del cinema. La colonna sonora scritta da Ennio Morricone è un aspetto fondamentale del successo di questa pellicola rivoluzionaria e porta alla ribalta i cosiddetti spaghetti western e, di rimando, un’apertura al rock in chiave italiana. Ma questa storia racconta anche di artisti che si muovono lungo sentieri nuovi e sperimentali: il MEV o il Gruppo di improvvisazione Nuova Consonanza, nel quale per un periodo ha militato lo stesso Morricone e dentro il quale si colloca una attenta lettura del lavoro di John Cage e delle avanguardie musicali del tempo. Tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta si assiste poi a uno scollamento tra i giovani e quello che è l’intrattenimento a loro dedicato. La rottura, che verrà sancita in modo lampante dalle proteste del 1968, viene anticipata da una serie di fenomeni musicali e di costume: gli urlatori e successivamente il beat. L’ambito nel quale però la rottura è più netta e in cui emerge gran parte dello sperimentalismo musicale è quello delle colonne sonore dei film di genere e delle library musicali. Con la fine degli anni Sessanta, in campo giovanile cambia tutto. In Italia si assiste alla convergenza tra studenti e operai. In questo clima, nonostante le mille contraddizioni, vengono a galla le nuove forme musicali e si verifica l’incontro tra avanguardia e mondo giovanile. Nasce così la controcultura. Artisti fino a quel momento rimasti nell’ombra, etichette indipendenti, musicisti che utilizzano i primi rudimentali campionatori e poi il grande successo del prog segnano in modo indelebile quell’epoca, almeno fino all’edizione del 1976 del Festival del Proletariato Giovanile di Parco Lambro. Verso la fine degli anni Settanta, ancora una volta tutto si modifica. L’utopia di un mondo fatto di uguaglianza e giustizia sociale viene sostituita da una visione fortemente individualista. A sancire questa rottura sono, da un lato, la disco music, dall’altro il punk. In modo inaspettato, attraverso il post punk e la new wave, si arriverà alla Italo disco, ultimo bagliore di una musica italiana dal grande riscontro internazionale e dall’immaginario interessante anche per un pubblico straniero.
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