Nuove rivelazioni sui misteri di Stonehenge
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Un nuovo studio condotto dagli esperti Giulio Magli e Juan Antonio Belmonte ha dimostrato le ragioni dietro la creazione di Stonehenge. Secondo la ricerca, il sito non sarebbe stato un gigantesco “calendario” solare, ma un luogo di culto legato alle usanze religiose dei suoi costruttori.
Sono passati più di quattro millenni
da quando la famosissima struttura neolitica di Stonehenge venne
issata nelle campagne della contea di Wiltshire, in Inghilterra.
Nonostante il lunghissimo lasso di tempo che ci separa dalla sua
creazione, il celebre monumento (dichiarato patrimonio UNESCO nel
1986) continua a sollevare dubbi e tesi sulla sua funzione
originaria.
A offrire un nuovo punto di vista sul
dibattito sono ora Giulio Magli – docente del Politecnico di Milano
– e il suo collega Juan Antonio Belmonte, dell’Instituto de
Astrofísica de Canarias e Universidad de La Laguna di Tenerife.
STONEHENGE ERA UN CALENDARIO SOLARE?
All'interno di uno studio pubblicato di
recente sull'autorevole rivista di archeologia Antiquity, i
due ricercatori hanno approfondito le ragioni dietro la costruzione
del mitico “cerchio di pietre”, a partire dalla confutazione
della teoria ritenuta fino a oggi più accreditata: quella secondo la
quale Stonehenge sarebbe stato utilizzato dalle popolazioni del luogo
come un gigantesco calendario a cielo aperto, basato su 365 giorni
all'anno suddivisi in dodici mesi.
Nel recente articolo, gli autori
approfondiscono una serie di aspetti, dimostrando le interpretazione
“forzate” alla base di tale assunto. A partire dalle incongruenze
tra i lenti movimenti del sole durante i solstizi e le enormi pietre.
L'idea del calendario viene inoltre contesta da Magli e Belmonte
anche sul piano dei modelli culturali: il primo calendario di 365
giorni più uno è documentato in Egitto solo duemila anni dopo la creazione del monumento
inglese; un trasferimento di nozioni dall'Egitto
avvenuto intorno al 2600 a.C. è ritenuto assai improbabile dai
ricercatori.
IL NUOVO STUDIO SU STONEHENGE
Ma quale fu allora la funzione
originaria del sito archeologico al momento della sua creazione?
Sempre nello studio pubblicato su Antiquity
i due esperti ricorrono all'archeoastronomia, identificando
alla base del monumento delle ragioni di natura simbolica e
religiosa. Tra i megaliti si compivano insomma riti e celebrazioni in
omaggio agli antenati. La sua conformazione mostrerebbe un
interesse dei costruttori per il ciclo solare, e sarebbe legata alla
connessione tra vita ultraterrena e solstizio d'inverno. Ciò che è
certo è che i misteri intorno a Stonehenge continueranno a esistere,
alimentando l'interesse e la curiosità di studiosi e appassionati
di archeologia.
[Immagine in apertura: Stonehenge. Foto
di Robert Anderson su Unsplash]