Nella settimana in cui ricorre il Capodanno cinese e prende il via l’anno della tigre, doppia tappa a Shanghai. Nella metropoli asiatica, il collettivo artistico internazionale teamLab ha realizzato due nuove installazioni, una delle quali all'interno della stazione metro di Lujiazui, attraversata da oltre 30.000 pendolari ogni mattina.

Tagliato il traguardo dei primi venti anni di attività, celebrati nel 2001, il collettivo artistico internazionale teamLab si conferma come una delle realtà più fertili fra quelle attive, su scala globale, alla confluenza fra arte, scienza, tecnologia. Con ricorrenti richiami alla dimensione naturale, in tutte le sue sorprendenti espressioni, e un'attenzione specifica per l'esplorazione della relazione tra il singolo individuo e il mondo che lo circonda, questo gruppo interdisciplinare negli anni ha conquistato il proprio posto nelle collezioni permanenti di prestigiosi musei: dagli Stati Uniti all'Australia, passando per l'Asia e l'Europa, dove è ad esempio presente all'Amos Rex di Helsinki. Parallelamente non conoscono battute d'arresto gli interventi temporanei o nello spazio pubblico, come dimostrano le due opere sviluppate per la città di Shanghai, dove da novembre 2019 è anche visitabile il centro teamLab Borderless Shanghai.ARTE DIGITALE NELLA METRO DI SHANGHAI Inaugurata il 30 dicembre 2021, la linea metropolitana n.14 di Shanghai si è aperta anche all'arte digitale. In particolare, all'interno della stazione di Lujiazui (situata nel centro della metropoli cinese) ad accompagnare le migliaia di persone che quotidianamente attraversano il corridoio di transito che conduce verso la linea n.2 è l'opera di teamLab dal titolo Gold Waves. Il lungo passaggio sotterraneo che collega le due linee è stato trasformato dal collettivo in uno spazio artistico alla portata di tutti, in qualunque ora del giorno. Lunga 112 metri, Gold Waves - Lujiazui Station simula il movimento delle onde nell'acqua in uno spazio tridimensionale generato al computer. Formando una sorta di "corpo liquido", dinamico e incessante, che affianca il passaggio degli utenti, queste onde sono il risultato di un peculiare processo di creazione artistica per il quale teamLab ha coniato l'espressione "Ultrasubjective Space". L'INSTALLAZIONE INTERATTIVA DI TEAMLAB A SHANGHAI Ricorre alla metafora dei fiori e incoraggia a riflettere sullo scorrere del tempo e sulla caducità dell'esistenza, ancorata ai cicli di vita e di morte, l'opera interattiva Megaliths in the Garden, collocata dal 23 dicembre scorso all'esterno dell'One ITC Mall di Shanghai, in uno dei principali distretti commerciali della città. Concepita come intervento artistico permanente e in costante evoluzione, l'installazione reagisce al movimento delle persone che la osservato e circondano. Impiega come "medium" le magnolie bianche, il fiore simbolo di questa regione: nel corso di un'ora, su ciascuno degli elementi "megalitici" della struttura si compie un intero ciclo di crescita e decadimento. A incidere su questo iter è la presenza degli esseri umani: quando le persone si avvicinano ai megaliti, la comparsa di un flusso d'acqua genera una metamorfosi, comportando anche la dispersione dei fiori sbocciati. In grado di reagire in tempo reale alle azioni dello spettatore, per loro natura sempre diverse e imprevedibili, l'opera muta quindi senza sosta: i suoi "stati visivi" non possono essere replicati, né si ripresenteranno mai, rendendo così ogni istante (e ogni singolo intervento individuale) unici e preziosi. "Le persone si immergono nell'opera e diventano tutt'uno con essa, il tempo-spazio del corpo, il tempo-spazio della città, il tempo-spazio del ciclo infinito della vita si sovrappongono", come indicano da teamLab. [Immagine in apertura: teamLab, Exhibit view of Megaliths in the Garden, 2021, Shanghai © teamLab, courtesy Pace Gallery]
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